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Mancini su Eriksson: "Un maestro. È stato fondamentale in quello che sono oggi"

di Andrea Castellano

"È una notizia che non avrei mai voluto ascoltare anche se sapevamo che le condizioni di Sven erano drammatiche. Alla fine ci speri sempre", ha aperto in questo modo Roberto Mancini la sua intervista ai taccuini de Il Giornale. L'ex calciatore della Lazio, ora allenatore della Nazionale dell'Arabia Saudita, ha parlato della scomparsa dell'ex tecnico Sven-Goran Eriksson. "Quando l'ho sentito l'ultima volta? Circa 20 giorni fa. Stava con i figli, mangiando e bevendo. Era di buonissimo umore, non l'ha mai perso. L'ho incontrato a Genova, aveva una positività e una dignità straordinaria. Eppure sapeva che stava per morire".

L'ex fantasista in pochi mesi ha perso tre figure importantissime: Sinisa Mihajlovic, Gianluca Vialli e proprio Sven-Goran Eriksson. A questo proposito ha detto: "Sono tre persone che hanno veramente fatto parte della mia vita. Mihajlovic e Vialli come compagni, Sven come maestro". E poi ha concluso: "Io ho smesso di giocatore alla Lazio e ho iniziato subito a fare l'assistente di Eriksson. Ho rubato molto da lui, è stato fondamentale in quello che sono oggi. È stato un grandissimo allenatore: ha portato tattica e anche soprattutto tanta gentilezza".


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