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Lazio, Sarri e la squadra ancora furiosi con Pairetto. Ma la società...

di Chiara Scatena

RASSEGNA STAMPA - Il sabato definito “scadente” segna un netto passo indietro e spegne le speranze di agganciare il sesto posto. Approccio molle, attacco sterile: il risultato è un bilancio poverissimo, appena 2 punti su 9 e zero gol contro le neopromosse, mai battute nel 2025.

Stavolta, però, le assenze hanno pesato eccome. Da agosto il tecnico non ha mai potuto allenare la rosa al completo né schierare due volte di fila lo stesso undici. Le “espulsioni frettolose” di Parma peseranno anche a Udine, dove la Lazio sarà quasi senza centrocampo. Come scrive il Messaggero, Sarri, ieri, era ancora furioso per la direzione di Pairetto: rimesse invertite, fuorigioco fischiato su rinvio dal fondo, giallo a Romagnoli dopo uno scontro con Cataldi, Pezzella graziato dal rosso per una tirata di capelli a Guendouzi, fino alla mancata punizione a due per un retropassaggio al portiere.

Per il tecnico c’erano anche due rigori: prima la trattenuta prolungata con spinta su Noslin, poi il calcio di Terracciano sul piede di Castellanos, simile all’episodio che nel gennaio 2024 aveva deciso il derby di Coppa. Nonostante la rabbia, Sarri ha evitato di entrare nei dettagli in sala stampa: "Di arbitri ho parlato una sola volta e il club ha fatto un comunicato dicendo il contrario", peraltro senza avvisarlo. Lui e la squadra speravano in una presa di posizione della società, che però è rimasta in silenzio.


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