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Lazio - Roma, da Piola "insanguinato" a Klose al 93': gli storici derby tra gol ed emozioni

di Lalaziosiamonoi Redazione
Fonte: Ludovica Lamboglia - Lalaziosiamonoi.it

Lazio - Roma è alle porte. Una domenica infuocata quella di oggi. In queste giornate si vivono emozioni allo stato puro, è impossibile spiegare la maestosità del derby di Roma. Un'ansia continua, la paura che una delle due possa prevalere sull'altra. Quando c'è la stracittadina, nella Capitale il clima cambia molto prima. Oggi è il match day, una domenica pomeriggio tutta da vivere. Due grandi allenatori al timone di due club pronti a darsi battaglia. Quando si parla di derby, subito riaffiorano date storiche nella mente dei tifosi biancocelesti. La prima fra tutte risale al 16 marzo 1941, ovvero quando Piola riuscì a battere la Roma praticamente da solo e gravemente ferito. Era scattato il 10′ minuto, e l'andamento della gara era a favore dei giallorossi. L'attaccante si scontrò violentemente con il difensore avversario Acerbi. Riportò una ferita profondissima alla testa, perse molto sangue. Con quattro punti di sutura e la testa fasciata da un turbante, il capitano biancazzurro rientrò in campo. Un ingresso da vero uomo derby: segnò prima di testa, per poi raddoppiare nella ripresa con il turbante inzuppato di sangue. Il tabellino segnava 2-0 per la Lazio con Piola che uscì dal campo in barella.

IL DITO DI CHINAGLIA - È il 31 marzo 1974, si gioca Roma - Lazio. Un clima infuocato dato dai giallorossi in zona retrocessione e i biancocelesti in corsa per lo Scudetto La Roma sblocca subito il risultato grazie a un autogol di Pulici ma nella ripresa la Lazio ribalta totalmente il risultato in soli cinque minuti con D’Amico e Chinaglia, che beffa Conti dagli undici metri. Poi in segno di sfida punta il famoso indice verso la Curva Sud, quella dei rivali giallorossi. La Lazio vincerà quella partita e il finale di stagione già si sa che impronta prenderà.

IL TRE DI DI CANIO - Un'altra data storica del derby di Roma è il 6 gennaio 2005. Lazio - Roma 3 - 1, è Di Canio a suonar la carica. Una partita rimasta nel cuore di tutti i tifosi laziali. Così come nel derby del 15 gennaio 1989 vinto dalla Lazio per 1-0, il "numero nove", a gennaio di 16 anni dopo, segna di nuovo sotto la Sud suscitando rabbia. Poi pareggia Cassano ma Cesar e Rocchi fissano il punteggio su un 3-1 indimenticabile. Il gesto più simbolico è proprio al momento della sostituzione, quando l'attaccante biancoceleste, nell'uscire dal rettangolo di gioco, mostra a tutto lo stadio il "numero tre" con la mano destra, per ricordare con stizza le reti rifilate alla Roma.

UN DERBY DECISO ALL'ULTIMO - Era il 16 ottobre del 2011, altra data storica e piena di emozioni. È proprio la Roma, infatti, ad andare avanti con Osvaldo che, in diagonale, beffa Marchetti a tu per tu. Nella ripresa, però, la Lazio riesce a pareggiare: Brocchi viene atterrato in area da Kjaer e, per l’arbitro Tagliavento, è calcio di rigore. Dagli undici metri, Hernanes non sbaglia e accorcia le distanze. Dopo vari tentativi con Klose Djibril Cissé, la Lazio non si perde d'animo, insiste, combatte ma non trova il gol della vittoria. La gara sembra concludersi in parità, sembra già tutto scritto, ma al 93’ Klose stabilisce la rimonta. Un gol quasi da copione: quando meno è prevedibile, quando tutto è destinato a concludersi, puntualmente la Lazio spicca il volo e serve una lezione a tutti.

L'INIMITABILE 26 MAGGIO 2013 - Si deve passare per il 26 maggio 2013 se si vuole ricordare la beffa più grande rifilata alla Roma. Quel giorno è andata in scena la partita più sentita e importante nella storia dei derby. La Lazio vinse per 1 a 0 con una pregevole rete firmata Lulic e accolta da un boato interminabile. Quello del 26 maggio è stato forse il derby più inaspettato di sempre con entrambe le squadre bloccate nelle iniziative d’attacco. Tutto scorre quando al 71esimo l'intero Olimpico si tinge di biancoceleste. Un boato avvolge l'intero stadio, l'intera Capitale. E' gol, è gol: un forte e teso cross di Candreva favorisce il piattone destro di Lulic e palla in rete, sotto gli occhi di tutti. La Lazio agguanta così la sua sesta Coppa Italia con un sapore unico. Una partita brutta quasi fino allo scadere, ma ricca, ricca di emozioni. La Lazio è storia.

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