Lazio, ora vinci anche di 'corto muso': sei la migliore in Serie A
RASSEGNA STAMPA - Spesso alla Lazio è stato rimproverato un fatto in passato: quello di non essere una squadra capace di soffrire, di attendere l'avversario, di portarsi a casa quelle partite sporche che spesso veniva complicate da una cilindrata mentale - come la chiamava Maurizio Sarri - ridotta e difficile da allenare Quest'anno, però, le cose sembrerebbero davvero esser state stravolte. Forse per l'addio di chi era a Roma da anni, forse per il lavoro fatto da Marco Baroni, probabilmente per entrambi, la Lazio è diventata una squadra capace di reggere fisicamente e psicologicamente anche le avvisaglie di un Napoli che per interpreti in campo spaventava, ma che in realtà non è mai stato più pericoloso dei biancocelesti, sicuramente non più di quanto ci si poteva attendere.
CORTO MUSO - La Lazio al Maradona ha atteso pazientemente il momento giusto, lo ha sfiorato con Dele-Bashiru, ha saputo aspettare difendendo con attenzione chirurgica, ma anche ribaltando il campo quando ne aveva e capiva che era il momento per farlo. Una partita perfetta, decisa poi dalla giocata di Isaksen, da una rete che regala tre punti, il secondo successo consecutivo, ma non solo. Grazie alla vittoria contro il Napoli, come riporta Il Corriere dello Sport, la Lazio si rivela una squadra capace di vincere anche di 'corto muso', come lo chiamava Allegri, ottenendo la sesta vittoria con un solo gol di scarto in questo campionato di Serie A.