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Lazio, l'evoluzione di Zaccagni: il nuovo leader è pronto a sbocciare

di Niccolò Di Leo

RASSEGNA STAMPA - Le eredità le ha raccolte tutte. Quella di Ciro Immobile, come capitano e leader della squadra, e quella di Luis Alberto, con la 10 sulle spalle che è andata a sostituire il 20 passato in eredità a Tchaouna. Mattia Zaccagni è oggi il nuovo faro di una Lazio che, aperto un nuovo ciclo, sta trovando le sue nuove colonne, quelle certezze a cui affidarsi nei momenti di difficoltà. Quel ragazzo di Cesena, arrivato nell'estate del 2021 dopo un'email sbagliata per Filip Kostic, è ora diventato uomo, simbolo di una squadra che ha scelto di puntare su di lui tecnicamente e caratterialmente, che ha scelto di affidare a lui le sorti del club, investendolo di un peso che fino a qualche anno fa erano in tre a sopportare. 

LA TRASFORMAZIONE DI ZAC - Zaccagni alla Lazio è cambiato, come calciatore e come uomo. La personalità l'ha sempre avuta, come assicurava il suo ex allenatore Pavanel ai microfoni di Radio laziale qualche giorno fa: "Lui non ha mai avuto paura di rischiare, ha sempre provato a far qualcosa di più e di diverso, ha fatto un grande step a livello umano diventando papà e marito, dunque può assolvere a questa cosa". A livello di ruolo qualche cosa è cambiato. Come riporta Il Corriere dello Sport, infatti, quando 'Zac' si trasferisce da Verona era un centrocampista offensivo, una mezz'ala d'attacco di ottimo spessore. Sarri lo mette sull'esterno, gli affida i ferri del mestiere e lo plasma trasformandolo nell'ala che è oggi. Una trasformazione, a tratti un capolavoro, che ha radicalmente cambiato la sua carriera, portandolo a essere il punto fermo che è oggi per la Lazio e, in parte, anche per la Nazionale. 

UNA GRANDE OCCASIONE - Mattia Zaccagni è infatti un giocatore stimatissimo anche da Luciano Spalletti che, nonostante l'uso di un 3-5-2 che sembrerebbe essere per il giocatore molto limitante, ha deciso di portarlo con sé, sempre. A Euro2024 era stato tra i pochi a salvarsi, segnando il gol decisivo per il passaggio del turno contro la Croazia. Oggi vuole emergere anche con il tricolore sul petto, ma per farlo dovrà superare l'ultimo ostacolo della sua carriera, quello che lo trasformerà da giocatore importante a grande giocatore. Siamo ai nastri di partenza, dopo aver segnato contro il Venezia e faticato con Udinese e Milan, questa sera contro il Verona, contro il suo passato avrà la grande occasione di far vedere quanto vale in campo e nella testa dei compagni. 


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