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Lazio, Inzaghi aspetta i nuovi: le situazioni di Lazzari, Vavro e Jony

di Alessandro Vittori
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

La sosta è tempo di riflessioni e in casa Lazio uno dei temi è quello dei nuovi acquisti. Di calciomercato ha parlato anche Francesco Acerbi dal ritiro dell'Italia ribadendo la logica che ha guidato la società biancoceleste negli ultimi anni. La forza sta nella continuità: pochi inserimenti ma mirati, con l'obiettivo di colmare le lacune e alzare il livello. In estate il ds Tare ha inserito nel proprio scacchiere due nuovi titolari e un'alternativa di lusso, rispettivamente Lazzari, Vavro e Jony. Come riporta la rassegna stampa di Radiosei stanno trovando delle difficoltà, fisiologiche quando si inizia una nuova avventura, inaspettate in alcuni casi.

LAZZARI - L'ex Spal era partito forte, sia nelle partite estive che all'esordio contro la Sampdoria. Poi ha avuto qualche difficoltà ed è iniziata l'alternanza con Marusic, squalificato in Europa League e per tre volte titolare in campionato. Forse ci si aspettava un avvio più scintillante, memori delle prestazioni con la squadra di Semplici. In quel caso però Lazzari giocava più basso, mentre alla Lazio Inzaghi ama alzare gli esterni a cui chiede movimenti diversi da quelli che Lazzari faceva a Ferrara. Il prossimo ciclo sarà decisivo per il decollo definitivo.

VAVRO - Anche lo slovacco in estate aveva sorpreso tutto. Fin da Auronzo si era mosso da titolare sciorinando prestazioni di livello. Con l'inizio del campionato Luiz Felipe gli ha soffiato il posto e Vavro è finito un po' ai margini. Due presenze da titolare in Europa League, mentre in Serie A è subentrato soltanto due volte su sette partite. L'adattamento al calcio italiano e alla difesa a 3 (al Copenaghen ha sempre giocato a 4) sono difficili, quindi le difficoltà sono più che comprensibili.

JONY - Nel caso dello spagnolo i dubbi riguardano la collocazione in campo. Da centrocampo in avanti ha già dimostrato di essere eccelso: ottima tecnica, cross tagliati sulla testa dei campagni di squadra (vedi Cluj) e un apporto costante alla manovra. I problemi iniziano con la fase difensiva, le diagonali, i ripiegamenti. A San Siro, dove è partito titolare, D'Ambrosio l'ha bruciato, il rischio c'è stato anche nei minuti di recupero a Bologna. Il punto interrogativo è l'adattabilità a una posizione mai ricoperta in carriera. Per il resto non c'è discussione, il terzo assist man dello scorso campionato spagnolo è sicuramente un valido innesto.

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