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Lazio e Baroni nel caos: mercato di gennaio non sfruttato, scelte discutibili e tensioni interne

di Chiara Scatena
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RASSEGNA STAMPA - Il mercato di gennaio è sempre stato un problema per l’ambiente Lazio. Baroni, però, rispetto a Sarri che sembrava ormai rassegnato alla situazione, è stato più fortunato. Quest’anno, infatti, qualcosa è cambiato: il direttore sportivo Fabiani è riuscito a convincere Lotito a investire nonostante i vincoli imposti dall’indice di liquidità e sono arrivati ben tre innesti: Provstgaard, Ibrahimovic e Belahyane. Specialmente l'acquisto di quest'ultimo sulla carta è stato molto importante, dal momento che si è giocata la prima parte di campionato senza un centrocampista in seguito alla cessione non rimpiazzata di Cataldi e al grave infortunio di Vecino. 

Come spiega il Corriere dello Sport, però, Baroni non vede il marocchino. O meglio, non lo impiega quanto ci si sarebbe aspettato, viste le difficoltà del reparto. Forse tra Fazzini e Casadei non era il suo preferito, ma dato il contesto non si spiegano comunque gli appena 87 minuti di gioco di Belahyane. Lotito e Fabiani ribadiscono di non interferire nelle scelte tecniche, ma il malumore è evidente.

Lo stesso discorso vale per Dele-Bashiru, alternato tra momenti di fiducia e totale esclusione. Anche alcune decisioni tattiche, come l’impiego di Patric a centrocampo al posto di Isaksen contro l’Udinese, hanno sollevato dubbi. Il turnover e alcune sostituzioni restano sotto osservazione.


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