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Lazio, da Radu a Lulic: i senatori biancocelesti restano in bilico

di Daniele Rocca
Fonte: Il Tempo

Guardarsi allo specchio e notare qualche ruga di troppo. È successo a molti, in questi giorni anche alla Lazio. La prossima stagione tutta la rosa si ritroverà con un anno in più sulle spalle e qualche inestetismo di troppo si è visto già in quella appena conclusa. Da qui la decisione di ringiovanire il gruppo. Una scelta condivisa tra tecnico e dirigenza: è stato uno dei tanti temi trattati da Inzaghi, Tare e Lotito negli incontri tra Formello e Villa San Sebastiano. Con la vittoria della Coppa Italia si è chiuso un ciclo, adesso serve una nuova Lazio. Giovane a ambiziosa, proprio come il suo allenatore. Il lifting è già in programma: lasciare i veterani in panchina per valorizzare i talenti a disposizione. Si è cominciato con Parolo. L’arretramento di Luis Alberto sulla linea di centrocampo e il contemporaneo inserimento di Correa lo hanno trasformato in un’alternativa di lusso. Non è un discorso legato solo alla qualità, ma soprattutto alla carta d’identità. Un progetto a lungo raggio, che coinvolge le stagioni a venire. Il prossimo a farne le spese potrebbe essere Stefan Radu. Ieri è cominciata a circolare una voce insistente su un possibile addio: la società ha comunicato all'ex Dinamo Bucarest che non avrà il posto da titolare garantito. Tare sta cercando un centrale di sinistra che possa essere un leader anche per il futuro. Dopo 11 anni con la maglia biancoceleste e 348 presenze, le strade rischiano di dividersi. Se il calciatore dovesse ricevere un’offerta si aprirebbero le porte della cessione: nonostante abbia da poco rinnovato il contratto (scadenza 2021), la separazione sembra più vicina di quanto si possa pensare. In passato Fenerbahce e Milan si erano fatti avanti per Radu, che ha diversi estimatori in giro per l’Europa. Non è comunque da escludere che Radu possa poi tornare a Roma - una volta appesi gli scarpini al chiodo - con un ruolo che andrebbe definito. Il rapporto con i vertici del club è ottimo, come testimoniato dalla disponibilità di lasciarlo andare senza opporsi. Un percorso paragonabile a quello del ds Tare, entrato nella sfera dirigenziale al termine della carriera. E poi c’è la questione Lulic da trattare. Il capitano è l’ultimo di questa lista, quello che avrà vita più lunga. Anche perché, almeno per il momento, di alternative sull’out mancino non ne sono arrivate. Anzi. Da quella parte la Lazio ha bisogno di sfoltire. C’è traffico dietro al bosniaco. Durmisi e Lukaku, per aspetti diversi, non rientrano nei piani di Inzaghi, anche se entrambi hanno promesso di volersi giocare le loro chance con l’inizio della nuova stagione. Situazione simile, per certi versi, anche sull'altra corsia. Simone spinge per avere Lazzari, sarebbe un’operazione alla Acerbi. L’oggetto del desiderio dell’allenatore che si trasforma in realtà dopo un lungo tira e molla. Dal Sassuolo alla Spal, stavolta i biancocelesti hanno un asso in più da giocarsi. Si chiama Alessandro Murgia, che potrebbe essere inserito all’interno dell’affare: gli estensi vorrebbero il prolungamento del prestito con l’aggiunta di un’opzione per il riscatto. Il piano B porta a Darmian, in uscita dal Manchester United, anche se il direttore sportivo continua a seguire da vicino Kenny Lala. Molto più di un ritocco, sarà un calciomercato chirurgico.


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