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Lazio, da Pedro a Dia: il segreto è la mobilità degli attaccanti

di Jessica Reatini

RASSEGNA STAMPA - Una Lazio spregiudicata. Chissà se Marco Baroni l'ha sempre immaginata così da quando in estate tra caos e polemiche è arrivato sulla panchina biancoceleste. La certezza è che il tecnico non si è nascosto e ha osato così come hanno fatto i suoi giocatori, soprattutto gli attaccanti, ad Amburgo contro la Dinamo Kiev.

Come riporta l'edizione odierna de il Corriere dello Sport Dia, autore di una doppietta, ha toccato il pallone 32 volte giocando a tutto campo e spostandosi fino alla linea del centrocampo. Stessa cosa ha fatto Dele-Bashiru che ha coperto praticamente tutto il rettangolo verde con ben 52 tocchi. Tchaouna si è spostato lungo la fascia destra ma non senza incursioni anche nella zona di competenza di Marusic. Da sottolineare anche la serata di Pedro con 37 tocchi in 68 minuti presente in attacco ma anche lateralmente e da sinistra alla trequarti in occasione del gol di Dia. Insomma una Lazio che fa della mobilità il suo punto forte, una Lazio fluida, votata all'attacco.


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