Lazio, con l'Udinese sempre animi bollenti. E stasera si affrontano le squadre più ammonite della A...

Il bordocampo del "Friuli" come un saloon. Due risse in quattro anni per una partita da bollino rosso a causa degli animi troppo concitati. La prima zuffa nell'Aprile 2012, vinse l'Udinese 2-0 e si avviò a conquistare i preliminari di Champions, l'ultima a gennaio 2016 in uno scialbo 0-0. La Lazio ha sempre denunciato agguati come ad inizio anno, nel finale di partita. Un raccattapalle fece innervosire Candreva, non gli consegnò il pallone da rimettere in gioco (l'esterno romano reagì calciandogli contro debolmente la sfera). Intervenne il team manager Manzini per rimproverare il ragazzo e a sua volta rispose l'omologo friulano Infurna. Partì una baruffa così i due vennero espulsi dall'arbitro Celi, per separarli giunsero Di Natale e Matri (già espulso in precedenza). Nel tunnel degli spogliatoi ci fu un contatto, poi rientrò tutto. E non è finita. Nel 2012 iniziò tutto per un falso fischio finale: la Lazio pensò fosse di Bergonzi e smise di giocare, invece arrivò dalla Tribuna Centrale e l'Udinese segnò con Pereyra il 2-0. Dias perse la testa e si scontrò con Bergonzi e Carnevale (uomo di mercato friulano). Infurna, sempre lui, entrò in contatto con Stefano De Martino: il bianconero scivolò, il laziale prese una manata. La rissa poi si spostò nel tunnel per poi rientrare.

CHE CAOS! - In un clima storicamente infuocato, un altro dato che non lascia tranquilli: Lazio e Udinese sono squadre dall'ammonizione facile. In sei giornate hanno già collezionato 16 cartellini gialli, un record. Russo sarà l'arbitro, alla sua terza direzione stagionale. Nei precedenti col fischietto campano i friulani hanno perso le ultima quattro gare, la Lazio soltanto una delle ultime sette. Gli animi questa volta dovranno essere pacati, senza più risentimenti reciproci. Spesso le società stringono collaborazioni di mercato, anche il bordocampo dimostri la giusta eleganza e sportività dal primo all'ultimo minuto.