.

Lazio, Bollini: "Ero certo che Cataldi avrebbe giocato a grandi livelli"

di Jessica Reatini

Sono passati esattamente dieci anni da quel 9 giugno 2013 giorno in cui la Primavera allenata da Alberto Bollini vinceva, battendo 3-0 l'Atalanta, lo scudetto, il quinto e ultimo dei biancocelesti. Una rete di Tounkara e la doppietta di Cataldi regalarono il titolo alla Lazio e dieci anni dopo da promessa Danilo Cataldi è diventato leader anche se proprio mister Bollini non aveva dubbi: "Si vede che all’epoca sono stato un po’ lento a dargli la formazione... I giovani hanno bisogno di sbagliare e non c’è sempre questa pazienza. Su Danilo avevo la certezza che sarebbe arrivato a giocare in Serie A con grande continuità, ma contano l’esperienza del campo, l’ambiente giusto, l’allenatore che ti sa collocare e l’emotività per potersi gestire nei momenti meno positivi. Lui ora ha raggiunto questo tipo di maturità", le sue parole riportate dalla consueta rassegna stampa di Radiosei.

SCUDETTO - "Soddisfazione incredibile, tornavamo a Gubbio un anno dopo, con un gruppo diverso. Nel 2012 avevamo perso lo scudetto con l’Inter. Cataldi, lazialissimo, lo avevo punzecchiato e stimolato il giorno prima della finale con l’Atalanta. Eravamo arrivati primi nella regular season e temevo calasse la tensione. Lavorammo tanto per formare il gruppo. E nei quarti non avevo avuto Keita e Tounkara, squalificati. Ci tenevamo tanto. Ricordo l’esplosione di gioia del mio percorso laziale, era il secondo titolo dopo quello vinto nel 2001".

L'ex vice di Reja con Lazio e Atalanta ora è entrato a far parte dello staff azzurro e lavora al fianco di Evani, oltre a essere il ct dell'Under 19: "E’ una soddisfazione, devo ringraziare la Figc, Mancini e lo staff. Mi hanno voluto qui e sono stato accolto con serenità, la stessa che emerge come spirito di gruppo e con la squadra".


Show Player
Altre notizie
PUBBLICITÀ