Difesa invalicabile, attacco sterile: le difficoltà di una Lazio a due facce
RASSEGNA STAMPA - Lo 0-0 casalingo contro la Cremonese è l’ennesima fotografia della Lazio di questa stagione: solidissima in difesa, quasi impermeabile, ma fragile e sterile quando si tratta di trasformare il possesso in gol. Due volti opposti che convivono e finiscono per condizionarsi a vicenda, alimentando una classifica fatta di rimpianti e occasioni perse.
La difesa resta il punto fermo, i numeri parlano chiaro e collocano la Lazio ai vertici europei: nessuna squadra nei cinque maggiori campionati ha collezionato più clean sheet, 9 come il Lione. Una solidità che permette alla squadra di restare sempre in partita, anche quando davanti la produzione offensiva è minima.
Ed è proprio lì il problema. L’attacco continua a faticare e a spegnersi nei momenti decisivi. Non è più un caso, ma un difetto strutturale: come sottolinea il Corriere dello Sport, la Lazio non ha segnato in 8 delle prime 16 gare di campionato, evento che si è verificato solo quattro volte nella storia del club. Anche contro la Cremonese il copione si è ripetuto: dominio del possesso, controllo territoriale, ma poche occasioni realmente pulite.
Il rendimento dell’Olimpico nel 2025 rafforza il quadro. Nell’anno solare la Lazio ha vinto solo 5 volte in casa, con 10 pareggi e 3 sconfitte: meno successi interni si erano visti una sola volta nell’era dei tre punti. Troppi pareggi, spesso maturati in partite dominate ma mai chiuse. La squadra di Sarri resta difficile da battere, ma troppo spesso fatica anche a vincere. Difesa di ferro, attacco impalpabile: due facce che la Lazio dovrà imparare a ricomporre per trasformare la solidità in ambizione e i pareggi in vittorie.