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Coronavirus, la virologa Gismondo: "Calciatori più esposti al contagio, ma non è la peste nera"

di Federico Marchetti
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Il coronavirus blocca il mondo dello sport, con Rugani e Gabbiadini cominciano a verificarsi i primi casi di contagio tra i calciatori della Serie A. A riguardo, come riporta l'odierna rassegna stampa a cura di Radiosei, è intervenuta la direttrice della Microbiologia Clinica, Virologia e Bio-emergenze dell'ospedale Sacco di Milano Maria Rita Gismondo, che ha confermato come i calciatori siano effettivamente più esposti al virus: "Sia per una sorta di depressione immunitaria momentanea conseguente a uno sforzo fisico intenso sia perché poi sono a contatto, come avviene negli spogliatoi. Di conseguenza se c'è un soggetto infettato ma senza sintomi diventa una facile fonte di contagio". Ma non si temono strascichi: "14 giorni a casa con mascherina e bagno proprio, se ci sono sintomi occorreranno altri 14 giorni al termine della sintomatologia. Dopo torneranno in forma come quando si ha una forma influenzale". Infine, la dottoressa ci tiene a sottolineare la sua idea sulla pericolosità del virus: "Non ho mai sottovalutato la pericolosità di questo nuovo virus sconosciuto, ma non è certo la peste nera manzoniana: a livello di malattie infettive c'è molto di peggio".

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