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Caso Luis Alberto, parla l'avv. Grassani: "Ecco cosa rischia. La Lazio può..."

di Andrea Castellano

RASSEGNA STAMPA - Dopo le parole di Luis Alberto, che ha annunciato l'addio alla Lazio chiedendo la rescissione del contratto, ai taccuini de Il Corriere dello Sport è intervenuto l'avvocato Mattia Grassani per fare chiarezza sulla questione. "Il contratto di lavoro sportivo non può essere risolto unilateralmente da una parte", afferma sostenendo che c'è bisogno necessariamente di una decisione del Collegio Arbitrale per trasferirsi in un altro club italiano. All'estero invece: "La Fifa si limita a prenderne atto autorizzando il tesseramento".

Ma quali sarebbero le conseguenze per lo spagnolo in caso di 'recesso senza giusta causa'? L'avvocato afferma che "la Fifa disporrebbe un obbligo di risarcimento in favore della Lazio". Il calciatore, tra l'altro, si trova ancora nel cosiddetto 'periodo protetto', cioè nelle prime 2 stagioni sportive avendo firmato il rinnovo dopo il compimento dei 28 anni. Potrebbe quindi subire sanzioni disciplinari come "squalifica al calciatore da 4 a 6 mesi e il divieto per il nuovo club di tesserare giocatori per 2 finestre di mercato".

La Lazio, spiega Grassani, "potrebbe richiedere a Luis Alberto una multa fino a un massimo del 25% della retribuzione lorda mensile". È difficile che si arrivi all'estromissione dall'attività della prima squadra, come dice l'avvocato. Altri episodi simili, ricorda, sono quelli di Mexes, quando ha lasciato l'Auxerre per la Roma (sanzione di una sessione di mercato e pagamento di 7 milioni ai francesi) e di De Sanctis quando è passato dall'Udinese al Siviglia (recesso successivo alla scadenza del periodo protetto).


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