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Zaccagni: "Vorrei dare più gioie ai tifosi. La Lazio è questa, ti entra dentro e..."

di Martina Barnabei

Manuele Baiocchini ha realizzato un'intervista esclusiva a Mattia Zaccagni. Di seguito le parole del biancoceleste ai microfoni di Sky Sport:

Mattia che stagione strana è questa della Lazio?

“Particolare! È partita con più di qualche difficoltà, ma siamo stati bravi a rimanere uniti. E bravo è stato anche il mister che ha trasmesso la sua mentalità: adesso si sta vedendo il lavoro di mesi e siamo contenti per questo”.

Avete creato un'unione speciale, come e quando ve ne siete resi conto?

“Lo vediamo negli allenamenti, lo percepiamo. Nasce da dentro, non è facile fronteggiare le difficoltà come a Parma e nonostante questo siamo riusciti a portare a casa i 3 punti”.

Il tuo rapporto con l’allenatore com’è?

“Sarri è un motivatore, ti spinge a dare tutto. Quando si vince e si fa il lavoro che chiede lui è al settimo cielo e ci piace vederlo cosi. A noi piace dare il massimo e adesso ci sta riuscendo. È una delle più grandi soddisfazioni”.

Milinkovic allo stadio in Lazio-Milan, Radu sempre tra i tifosi, Immobile in lacrime sotto la curva prima di Lazio-Bologna e altri... tanti ex hanno mantenuto un legame forte. Ma perché la Lazio ti entra dentro?

“Stefan (Radu, ndr) ha scavalcato: è uno di loro! Sergej l'altro giorno allo stadio è stato bello vederlo ed è emozionante saperlo esultare per un mio gol. Così come Ciro sotto la curva. La Lazio è questa, se non ci sei dentro fai fatica a capirlo. I tifosi ti danno veramente tanto: percepisci tutto, la storia, l'amore incondizionato”.

Anche tuo figlio Thiago è tifosissimo: su Instagram lo abbiamo visto cantare l'inno...

Non sono stato un papà che ha forzato questa cosa. È avvenuto tutto in modo naturale. Quando torna a casa vuole subito mettere la maglia della Lazio: per lui il pigiama è la divisa della squadra, è quello che vuole tutte le sere e a volte bisogna combatterci perché la indosserebbe anche a scuola ma gli spieghiamo che non può. Però è bello vederlo crescere con i valori giusti”.

Quindi a scuola (cioè, all'asilo) è già derby?

Sì. Stando a Roma, nella sua classe ci sono anche bambini giallorossi. Il giorno dopo il derby è pesante anche per loro. Ma, indipendentemente dal risultato, ci va con la maglia della Lazio. In quel caso sì”.

Ti ha cambiato diventare padre? In campo dimostri un'altra maturità.

“La paternità ti fa fare quello step mentale che cercavo. Dea è la mia principessa, la femmina è del papà, si dice, e infatti è proprio così”.

Hanno scritto la letterina per Babbo Natale?

“Sì, certo! Thiago gli ha chiesto un té alla pesca e gli ovetti Kinder quindi quest'anno è facile: si mangia e si beve. Lui è sempre contento quando può mangiare e bere…”

E tu cosa vorresti dal 2026?

“Dal punto di vista calcistico, vorrei dare più gioie possibili ai tifosi della Lazio: se lo meritano e ce lo meritiamo anche noi. Stiamo davvero creando qualcosa di bello e raggiungere gli obiettivi con questa atmosfera è gratificante”.

La Nazionale andrà al Mondiale? Se sì, perché?

“Ci andrà perché ce lo meritiamo. Siamo un bellissimo gruppo, purtroppo non siamo riusciti ad andarci direttamente ma nelle due partite che ci aspettano faremo bene”.

Gattuso lo conoscevi già, ma cosa ti ha stupito di lui da Ct della Nazionale?

“Prima di essere un allenatore è un nostro amico e questo al gruppo ha dato tanto. Poi in campo fa un grandissimo lavoro, è un allenatore molto forte e anche per questo sono sicuro che ce la faremo”.

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