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Lazio - Empoli, la prima volta del piccolo Luca: quella passione di padre in figlio

di Antoniomaria Pietoso

"Cieli immensi e immenso amore. E poi ancora, ancora amore, amor per te". Le parole e la musica di Lucio Battisi riempiono l'Olimpico. La voce di Federica Buda e quella dei tifosi della Lazio fanno venire i brividi. Una domenica pomeriggio per cuori forti perché davanti alla squadra di Baroni c'è un Empoli imbattuto. Una gara che sembra stregata con Provedel che scivola ed Esposito che la sblocca. Il pareggio di Zaccagni, Castellanos sbaglia dal dischetto ma poi ci pensa Pedro a far gridare l'intero stadio. E sui seggiolini, tra i quasi 40mila tifosi laziali accorsi per incitare Dia e compagni c'è anche chi in quell'impianto non aveva mai messo piede. La prima volta allo stadio, con l'adrenalina che sale e  i colori, i rumori, i sapori e gli odori immaginati a lungo e che si colorano davanti ai tuoi occhi,  nelle tue orecchie, nella tua bocca e sotto il tuo naso. Il piccolo Luca, sette anni tra un mese, è alla sua prima apparizione per vedere da vicino i suoi beniamini.

Un countdown che ha accompagnato gli ultimi giorni con la voglia di cantare e tifare e di rafforzare la fede trasmessa dal papà. "Che giorno è? Ma oggi è domenica?" sono le domande che ha fatto ogni giorno fino a questa mattina quando papà e mamma gli hanno detto finalmente di sì. Felpa con l'aquila sul petto e sciarpa biancoceleste d'ordinanza per vivere un'emozione unica che si porterà per sempre. Sì perché quella di Luca e Antonio è una passione, quasi una religione che si tramanda di generazione in generazione. Un amore indissolubile che non accenna a spegnersi e che è anche una tradizione. Così ci sono le lacrime del papà e l'emozione del piccolo Luca che scopre oggi Raffaella Carrà e le note di Pedro che fanno ballare l'Olimpico al 96'. Che bella età quella delle scoperte perché permette ancora ai bambini di sorprendersi ed emozionarsi. Questa nuova Lazio, tutta cuori, gambe e polmoni, è un gruppo giovane che sa regalare gioie ed emozioni. Chissà il piccolo Luca quando sarà grande se ricorderà il gol di Pedro, i cori dello stadio o l'abbraccio con suo papà che anche a distanza di ore non smette di piangere.  Perché la Lazio è soprattutto questo: un amore di padre in figlio. 


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