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La battaglia di Gascoigne: "Non mi arrendo, non farò la fine di Best"

di Gabriele Candelori
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Risalgono a poco meno di un mese fa le immagini che ritraggono Paul Gascoigne con il mento e il labbro spaccato. Un incidente causato dall’ennesima ricaduta. Quella dipendenza dall’alcol mai definitivamente sconfitta. "Voleva prendere un taxi, ma è stato rifiutato perché non si reggeva in piedi con la bottiglia di gin in mano e alcune sigarette", rivelò il Sun nelle ore successive. Ma, in un'intervista alla trasmissione tv Good Morning Britain sulla ITV, l’ex stella di Lazio e Inghilterra ha dato dei segnali positivi raccontando di star bene e di esser “pulito” da undici mesi. Nella battaglia portata avanti da venti anni, sullo sfondo c’è l’ombra di George Best: “Lui è morto. Io non sono come lui, non voglio arrendermi", ha ammesso Gazza. Che ha ringraziato per il fantastico supporto il Providence Projects, un centro di trattamento per l'alcolismo a Bournemouth. "A volte vado lì per aiutare me stesso, ma anche per aiutare qualcun altro", le parole del 48enne di Gateshead. Nella speranza di essere arrivati alla fine di un tunnel.


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