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Guerra e pace, Barton e Dabo: "Vorrei invitarlo a cena per chiarire", Ous rifiuta: "E' una persona violenta"

di Lalaziosiamonoi Redazione
Fonte: Gianmarco Filizzola - Lalaziosiamonoi.it

Ricordate Joey Barton? Il centrocampista, ora in forza all’Olympique di Marsiglia, cinque anni fa si rese protagonista di un’aggressione ad Ousmane Dabo, spedendolo all’ospedale. All’epoca i due giocavano nel Manchester City  e, per quell’episodio, il centrocampista inglese venne condannato a quattro mesi di carcere. Nonostante sia passato così tanto dal ‘fattaccio’, il mediano britannico è tornato sull’episodio, e lo ha fatto dal suo profilo ufficiale di Twitter: “Penso che per Dabo sia arrivato il momento di andare avanti. Mi dispiace per quello che è successo, è stato un episodio del tutto fortuito. La prossima volta ci dovrebbe pensare due volte ad avere un comportamento del genere”. Joey ora gioca in Francia, nella patria dell’ex centrocampista biancoceleste, e sarebbe ben felice di incontrarlo e avere la possibilità di un chiarimento, come scrive nel suo ‘tweet’: “Se Ousmane volesse assistere ad una partita del Marsiglia e poi venire a cena con me per chiarire quell’episodio, da adulti, per me non c’è nessun problema. E’ più che benvenuto, io non ho nessun rancore ormai”. E la risposta del francese non si è fatta attendere, ed è arrivata dalle pagine del quotidiano ‘L’Equipe’, nel quale l’eroe dell’ultima Coppa Italia non sembra propenso ad un riavvicinamento: “Barton non dice la verità riguardo quanto è accaduto al campo d’allenamento del City, quel giorno. E’ incredibile che dica cose del genere, sono scioccato!” – per poi proseguire – “Ci fu un processo nel quale venne dichiarato colpevole e condannato a quattro mesi di reclusione. Quando ne parla, continua a negare che sia stato lui il responsabile, dice che ho iniziato tutto io. Ma queste sono affermazioni false, e la prova è che tutti i miei compagni presenti all’aggressione, hanno testimoniato in mio favore in tribunale”. L’ex numero 6 laziale fa chiarezza su quanto accadde e ripercorre quello spiacevole evento che gli costò un danneggiamento della cornea e della retina dell’occhio sinistro: “Avemmo una discussione e ci trovammo faccia a faccia. Non avevo voglia di litigare, perciò mi voltai e me ne andai e in quel momento mi ha colpito alla testa” – continuando – “Persi conoscenza, e nonostante rimasi steso a terra, mi colpì al volto per una decina di volte. Dice che è un uomo vero, ma è solo un codardo. Non sto raccontando la ‘mia’ verità, sto raccontando la verità, e c’è una sentenza a dimostrarlo”. L’ultima battuta, l’ha dedica per rispondere proprio a Barton, che ha avanzato l’ipotesi di un chiarimento faccia a faccia per buttarsi tutto alle spalle: “E’ una persona sgradevole, un traditore. A volte vedo persone stendergli il tappeto rosso davanti, per questo dico chi è veramente. E’ una persona violenta, molto lontana dall’immagine che si sta costruendo da quando è al Marsiglia, per questo non ho intenzione di parlare con lui di quanto è accaduto cinque anni fa”.


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