Zàrate, c'è l'ok degli arabi
Fonte: Rassegna stampa lalaziosiamonoi.it tratto da la "Gazzetta dello Sport" e "Corrieredellosport"
Adesso c'è anche l'ok finale degli arabi. E sulla vicenda Zàrate può finalmente calare il sipario. il numero 10 argentino è da ieri ufficialmente tutto della Lazio. L'Al sadd ha infatti comunicato al club biancoceleste di accettare la formula del pagamento immediato dei 21 milioni di euro per il riscatto dell'attaccante. Per evitare complicazioni, il versamento cash dovrà avvenire entro il 30 giugno prossimo, data di scadenza del prestito sottoscritto con Lotito, ma non è escuso che si studino altre soluzioni. La cifra è quella prevista dalla clausola rescissoria inserita nel contratto che Zarate firmò nel 2007 con gli arabi. Una clausola della quale l'entourage del giocatore si è avvalso per sbloccare una situazione che rischiava di complicarsi dopo il tentativo dell'Al Sadd di far lievitare fino a 25 milioni il prezzo del riscatto. Alla fine, dunque, fondamentale è risultata essere la volontà del calciatore che ha voluto a tutti i costi restare alla Lazio. Una volontà confermata dalla firma al contratto quinquennale con il club di lotito a circa due milioni di euro. Ora le palla torna nuovamente nelle mani del presidente Lotito.
LA CRONISTORIA - Dalla missione araba in poi ci furono moltissimi sviluppi, la strategia, fu definita al rientro in Italia. Lotito s’incontrò innanzitutto con Sergio Zàrate, fratello-manager di Mauro, e riuscì a chiudere l’accordo quinquennale ( le basi furono gettate nei mesi precedenti ). Il passo successivo chiamò in causa Maurito e i suoi procuratori: comunicarono all’Al Sadd la decisone di ricorrere alla clausola di rescissione. Prim’ancora, nel vertice avuto in Qatar, la Lazio formulò un’offerta per rilevare il cartellino di Zàrate, il tentativo avrebbe dovuto controbattere i giochi al rialzo effettuati dagli arabi ( intenzionati a dribblare gli l’accordo estivo siglato su una scrittura privata: gli ormai famosi 16 milioni di euro pagabili in due annualità ). Alla fine servì l’intervento diretto di Maurito.