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Stadio Roma, Calabrese (vice sindaco): "Vogliamo costruirlo anche per la Lazio"

di Tommaso Marsili
Fonte: Nsl Radio

Roma è rimasta una delle poche città europee a non avere uno stadio di proprietà. L'impianto privato può essere una fonte di ricavo per i club, ma i problemi burocratici rendono complicato ogni tipo di proposito. In questi anni la Roma si è mossa concretamente per realizzare l'impianto, aveva trovato la collocazione a Tor di Valle, poi però il progetto si è dimostrato irrealizzabile per i vari problemi con i terreni. La nuova proprietà giallorossa ha poi deciso di abbandonare una volta per tutte  la proposta. Oggi il vice sindaco Pietro Calabrese, intervenuto a Nsl Radio, ha spiegato come sono andate le cose: "Intanto la delibera portata in Giunta non è esattamente la revoca dell’interesse pubblico: si prende atto e si ritirano gli atti confezionati perché non ci sono più i presupposti richiesti dalla famosa legge Del Rio sugli stadi per cui il proponente deve essere accompagnato da una squadra calcistica che ha la volontà di realizzare questa infrastruttura. Venendo meno questo presupposto perché la nuova proprietà della società calcistica non vuole più realizzare lo stadio a Tor di Valle, noi ne dobbiamo prendere atto".

INTERESSE - "L’interesse rimane, non rimane relativamente a quel contesto ma ovviamente c’è l’interesse di Roma Capitale di realizzare uno stadio non solo per la Roma ma anche per la Lazio. Dei famosi 45 milioni d’investimenti privati sulla Roma Lido previsti dai procedimenti urbanistici ovviamente i 9 milioni li abbiamo garantiti, gli altri non ci sono ma su questo abbiamo fatto una proposta molto importante per il trasporto pubblico della Capitale sulla Roma Lido trasformata in metropolitana e aggiungendo diramazione a Fiumicino perché i flussi in entrata e in uscita sono talmente alti che l'infrastruttura della FL1 non ce la fa ad aumentare le frequenze. Roma Capitale lo aveva detto che non poteva garantire i 45 milioni di euro nel caso in cui non si sarebbe fatto lo stadio. Noi abbiamo dovuto prendere atto che non c’erano più le condizioni, tra l’altro il problema principale era che il proponente, quindi la Eurnova, non aveva più la disponibilità dei terreni già da Novembre scorso e questo è stato l’elemento principale".

NUOVO PROGETTO - "Se lo stadio alla fine si farà?  Noi abbiamo sempre detto che gli imprenditori devono avere la capacità di mantenere fede. La sera in cui raggiungemmo l’accordo con As Roma e Eurnova c’erano Parnasi e Baldissoni e io feci una battuta: ora facciamo lo stadio ma voi mettere sù una squadra in grado di vincere, visto che non lo fa più da non so quanti anni. Devo dire che anche li da parte della ex proprietà tutto questo grande sforzo per mettere su una grande squadra non c’è stato. Lo stesso discorso vale anche per lo stadio, non è stato tutto questo grande interesse per realizzarlo altrimenti altrimenti si sarebbe scelto un partner un po’ più affidabile. Non basta soltanto fare i progetti, ma serve la capacità imprenditoriale di portarli avanti, se poi esce fuori che non c’è neanche disponibilità dei terreni, di cosa stiamo parlando? Come se dicessi che porto a Roma due tra i top 10 giocatori del mondo e poi non ho la capacità di pagarli".


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