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Roma, Mourinho mastica amaro: "Non siamo da Champions. La rosa è limitata da..."

di Niccolò Di Leo

La sconfitta della Roma nel derby contro la Lazio ha portato il popolo romanista ad aprire gli occhi e a porsi degli interrogativi su José Mourinho. Il quarto derby senza segnare, il terzo perso, sono risultati che inevitabilmente fanno porre delle domande, alle quale in conferenza stampa il portoghese ha provato a rispondere:

"Il derby? Non so quanti derby ho giocato, 200, 150, sono state partite speciali, ho vinto, pareggiato, perso, sempre con un modo diverso di viverla. Ho sempre capito che per un tifoso del Chelsea giocare contro l'Arsenal non è la stessa cosa che giocare contro il Manchester City, che per un interista giocare contro la Juventus non è come giocare contro la Roma, ho capito cosa significa un derby. Il derby che abbiamo vinto è un derby pesante, ci sono derby con vittorie e sconfitte e derby con umiliazioni, il derby che abbiamo vinto è stata un'umiliazione, i derby che abbiamo perso li abbiamo persi per un dettaglio, per un errore che fosse arbitrale o personale, l'abbiamo fatto con la dignità di chi dà tutto, siamo usciti con la testa pulita, dando tutto nelle difficoltà. Abbiamo perso in 10 per 60' dando tutto fino all'ultimo secondo, anche col feeling che qualche giocatore doveva dare di più abbiamo finito la partita con due grandissime opportunità per pareggiare. La partita è finita e abbiamo perso. Abbiamo fatto alcune cose buone, altre non bene. Le abbiamo analizzate tutte per migliorare nelle nostre limitazioni. Ora pensiamo alla prossima gara, quella di mercoledì è finita. Si può criticare, ma non dimenticare le difficoltà del nostro momento. Il mio è un gruppo di gente serie, che lavora e soffre. Abbiamo perso il derby e dobbiamo giocare il campionato: siamo a quattro punti dalla Champions League, un traguardo che non è ai nostri livelli, perché le squadre che ambiscono ai primi quattro posti sono più forti di noi"

DYBALA - "Dybala? Penso che non ci sarà. Trovare una soluzione per giocare senza Dybala non è difficile. La Roma vive una situazione dal punto di vista del Fair Play Finanziario che la limita molto e questo si vede in campo, quando c'è un problema non si può sostituire. La Roma ha fatto uno sforzo per prendere Smalling, Renato Sanches, loro non ci sono e non ci sono altri Smalling o Renato Sanches. Dybala è un giocatore speciale che ha giocato per anni in una squadra che aveva giocatori speciali come lui (la Juve, ndr), qui no. Guardiola se non ha Haaland mette Alvarez, Klopp se non ha Luis Diaz mette Jota o Nunez. La Roma senza Dybala è una Roma diversa, questa è la realtà. In vista del Milan farò qualche cambio, ma non c'è l'intenzione di punire o prendersela con un singolo, ma di costruire un puzzle tattico e mentale. La squadra più tattica di solito è la meno tecnica, noi oggi siamo tattici, se sbagliamo paghiamo, ma abbiamo una strada ben definita basata su principi su cui lavoriamo".


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