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Reja salva la prestazione: "Ci gira male, creiamo tanto ma non finalizziamo... Mi dispiace per i fischi, a questi ragazzi non si può chiedere di più"

di Marco Ercole
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

ROMA – Al termine della partita come di consueto il tecnico Edy Reja si è presentato ai microfoni di SkySport e Mediaset Premoum per fare la consueta disamina a caldo dell’incontro appena terminato. Il pareggio con il Siena è un risultato bugiardo, con i biancocelesti che avrebbero meritato i tre punti per la pressione costante esercitata, ma alla fine se ne tornano a casa con un solo punto e molte chance in meno di piazzarsi in quel terzo posto che significa Champions League. Tuttavia, Reja non intende assolutamente gettare la spugna, ma conferma di crederci ancora: «Sempre, mancano ancora sei punti. Oggi abbiamo fatto una grande prestazione, per 90 minuti ci siamo riversati nell’area del Siena. Almeno dieci palle gol, purtroppo non siamo lucidi sotto porta, ma non posso chiedere di più a questa squadra. Ci gira male, abbiamo avuto tante palle gol ma non abbiamo concretizzato. Bravo anche il Siena, soprattutto Pegolo, che ha fatto parate straordinarie». La Lazio fatica molto, troppo in fase di chiusura delle azioni, basti pensare che l’ultimo gol di un attaccante risale al 26 febbraio scorso e porta la firma, guarda caso, di Miroslav Klose: «L'assenza di Klose si è fatta sentire oltre misura... Sembra che sia abbastanza evidente la situazione. Se macini gioco e non riesci a trovare lo specchio della porta, qualche carenza ce l'hai. Se giochiamo come oggi, a Bergamo credo che si possa fare risultato. Dobbiamo cercare di fare più punti possibili, poi l’ultima partita con l’Inter ce la giocheremo qui». A prescindere dai tanti infortuni, la Lazio ha perso per strada molti punti, anche a causa di una mancanza di determinazione e di cinismo per chiudere le partite: «Nell’arco del campionato ci può stare. Quando avevamo i turni infrasettimanali qualche difficoltà di organico l’abbiamo avuta. Non potevamo nemmeno fare i cambi perché si sono fatti male quelli che non erano nella lista Uefa. Non abbiamo sempre fatto ottime prestazioni, ma oggi siamo stati bravi e purtroppo non abbiamo avuto lucidità». Al termine della partita sono arrivati anche dei fischi che però Reja non accetta: «Fischi ingenerosi perché dopo una prestazione del genere non si può. Io voglio solo applaudirli. Adesso non so come farò a mettere in campo undici persone a Udine tra squalifiche e infortuni, questa squadra va solo applaudita». Come è successo lo scorso anno, la Lazio è partita molto bene per poi avere un vistoso calo nella seconda parte della stagione: «L’anno scorso però abbiamo fatto 66 punti, ci sono squadre che fanno 5-6 partite senza vincere. Durante il campionato puoi pagare, l’anno scorso abbiamo fatto una stagione eccezionale, quest’anno la prima parte è stata fatta bene, poi con il mercato non siamo riusciti a completare l’organico e abbiamo pagato oltremisura». La valanga di infortuni è il vero, grande cruccio del mister friulano: "Senza di essi, probabilmente saremmo già in Champions League. Purtroppo ci sta girando male, è stata un'annata particolarmente sfortunata: il destino si è accanito contro di noi, perché da febbraio in avanti abbiamo subito troppo, non per colpa degli altri, ma perché le circostanze hanno fatto sì che non abbia mai potuto schierare la squadra dall'inizio del campionato. Mi sono mancati sempre almeno cinque, sei, sette giocatori. Oltretutto giochiamo ogni tre giorni e non ho possibilità di fare qualche cambio. Oggi il Siena ha cambiato otto giocatori rispetto a domenica... Beato Sannino, che ha una rosa così adeguata. Non sono felice per quello che sta succedendo in questo campionato, perché ora come ora ne avremmo fuori dodici». Con l’Atalanta ci sarà di nuovo bisogno di inventarsi una nuova formazione viste le squalifiche anche di Biava e Ledesma. Molto probabilmente Reja non ce la farà a recuperare gli infortunati: «Spero Klose ma non credo. Forse sarà pronto per l’ultima partita; stesso discorso per Lulic... Ora aspettiamo due-tre giorni, sperando di recuperare qualcuno, perché altrimenti rischio di non averne neanche undici, probabilmente dovrò schierare qualche ragazzo della Primavera. L’unico augurio che posso fare e che i giochi siano aperti anche contro l’Inter». A questo punto sono altre la favorite per la corsa alla Champions: «Spero che, come noi oggi, anche Napoli e Udinese possano avere delle battute d'arresto, anche se loro hanno un buon calendario. Dipende da chi affronti e dagli interessi che hanno. Oggi il Siena ad esempio ha fatto la partita della morte. Se io recuperassi tutti i giocatori, non avrei dei timori, ma ogni partita c'è chi è stanco, chi è acciaccato e, nonostante questo, abbiamo sempre un buon rendimento. Stilare percentuali adesso è difficile, comunque siamo lì per giocarci le chance di arrivare in Champions». L’eventuale qualificazione però non sarà determinante ai fini del rinnovo del tecnico sulla panchina biancoceleste: «Come ho sempre fatto, alla fine del campionato ci si siede e si decide. Non so perché vengono fuori nomi per questa panchina. Le considerazioni le facciamo a fine campionato, siamo d’accordo con il Presidente e ne parleremo. La conferma? Non dipende da me, dipende dal Presidente».


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