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Pordenone, parla Perilli: “Sono laziale, Patarca mi ha scoperto ed allenato. Peruzzi? Il più forte di tutti”

di Claudio Cianci
Fonte: Claudio Cianci-Lalaziosiamonoi.it

Ieri l’Inter ha superato il Pordenone negli ottavi di finale di Coppa Italia, una vittoria sofferta vinta ai rigori. Merito anche delle parate del portiere dei neroverdi Simone Perilli. Il classe ’95 è intervenuto ai microfoni di Radiosei dove ha parlato anche delle sua fede calcistica: “Stiamo tornando ora a casa, è stata una bellissima partita. Sono laziale. Sono riuscito a parare due rigori ieri sera, se avessi parato il rigore a Icardi sarei svenuto sul momento. Sarebbe stato come vincere la Champions League, è stato bello far muovere e portare una città intera a Milano. Ho fatto due anni di Primavera a Sassuolo, in cui sono stato anche il terzo portiere. Il primo allenatore è stato Patarca, che mi ha scoperto; poi ho giocato nel settore giovanile di quegli altri, sono rimasto lì per cinque anni, mi ha aiutato a crescere. Tornando al campo, domenica rigiochiamo, abbiamo uno scontro al vertice contro il Renate, squadra che sta facendo benissimo. Se dopo ieri sera può cambiare la mia carriera? Penso che tutte le domeniche si può formare un giudizio su di me. Mia madre lavora ancora a Formello, sarebbe un sogno tornare, ma ora la Lazio è in buone mani; come si sta qui? Si vive benissimo, non pensavo che le persone fossero così socievoli.

PERUZZI - Non ho mai avuto un grande idolo, un grande riferimento da portiere; nessuno mi ha mai fatto impazzire, secondo me Angelo Peruzzi è stato il più forte di tutti. Dove posso migliorare? Sono bravo sulle uscite alte, ma posso e devo crescere in tutto. Anche nei rinvii, il portiere ormai deve essere un centrocampista. Il mio idolo nella Lazio? Di Canio, è stato un tifoso in campo, penso che chiunque sogni di fare quello che ha fatto lui. Se l’Inter è più forte della Lazio? Fisicamente forse sì, ma credo che i biancocelesti possano mettere in difficoltà i milanesi nelle ripartenze. Siamo in viaggio per Pordenone, più che contenti, come si dice a Roma, ci rode e anche tanto. Sappiamo che comunque sarebbe stato difficileSarei onorato di difendere la porta della squadra che amo, per me la Lazio è il Real Madrid; è ciò che ho sempre sognato da bambino“.


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