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Parma - Lazio, Marchetti sbaglia tre volte! L'analisi di Calvarese - VIDEO

di Niccolò Di Leo

Arbitro con 157 presenze in Serie A, cifra che sale oltre quota 300 se si considerano gli altri ruoli che ha ricoperto nel corso della sua carriera, da addizionale a VAR. Gianpaolo Calvarese oggi offre tutta la sua esperienza nell'analisi degli episodi arbitrali che avvengono in ogni giornata di campionato e durante le coppe europee, offrendo la propria voce e la propria capacità analitica a Prime Video, ma soprattutto per mezzo del suo sito CalVar.it, dove grazie all'aiuto della sua redazione cerca di offrire i servizio più oggettivo e dettagliato possibile. Lo stesso servizio che ha offerto, anche tramite i propri canali social, al termine della partita tra Parma e Lazio, destinata a far discutere per le due espulsioni di Zaccagni e Basic, puniti dall'arbitro Marchetti di Ostia con eccessiva severità. 

IL ROSSO A ZACCAGNI - "C'erano le due espulsioni ricevute dalla Lazio? Marchetti da quando è diventato internazionale non riesce a trovare, secondo me, la via giusta. Chiude la gara con due cartellini rossi, ma vanno distinti. Sul primo rosso, che per me resta da cartellino giallo, riesco comunque a giustificare l'errore. Dal campo l'arbitro viene attratto dall'immagine del piede alto a martello di Zaccagni su Estèvez che dà la percezione di una pericolosità molto forte. Poi, però, rivedendo l'episodio in televisione si nota come non ci sia un vero e proprio affondo. Il contatto è solo con la parte posteriore dello scarpino: più uno sfioramento che un colpo pieno. Mi sarei aspettato il cartellino rosso per Cancellieri che entra con il piede a martello, con i tacchetti, su Keita all'altezza del ginocchio". 

L'ESPULSIONE DI BASIC - "Il problema vero è il secondo cartellino rosso. Dalla telecamera alle spalle del giocatore si vede chiaramente che non c'è nessuna gomitata di Basic ai danni di Estèvez. Il contatto è solo con l'avambraccio e non è un contatto da cartellino rosso. Attenzione, perché in questo modo incentiviamo i  giocatori a restare a terra. Infine, una considerazione da un arbitro che è stato in campo. Un secondo rosso  diretto dev'essere certo al 100%, non può essere basato su sensazioni".


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