PAGELLE Lazio - Genoa: Luis da Mago, ruggito Acerbi. Bene il tridente leggero
Fonte: Carlo Roscito - Lalaziosiamonoi.it
STRAKOSHA 6: Inoperoso, non si sporca nemmeno i guanti. Nel senso che guarda l’intera partita e poi al primo tiro Melegoni è bravo a fulminarlo sul primo palo.
HYSAJ 6: La gioca e si propone in continuazione, soprattutto fino all’intervallo. Nell’ultimo periodo è cresciuto rispetto a inizio stagione, commette giusto una leggerezza poco prima di uscire perdendo una palla su un disimpegno sulla fascia.
Dal 63’ RADU 7: Entra con decisione, con la voglia di mangiarsi l’erba. Ha avuto pochissime chance, a parte l’esordio a Verona non ha sbagliato un match a livello tecnico e di determinazione. Per due volte ci prova da fuori.
LUIZ FELIPE 6,5: Al momento rimane il più reattivo del reparto. Non va in sofferenza nel corpo a corpo o quelle volte che il Genoa riesce a distendersi.
Dall’84’ PATRIC sv
ACERBI 7: Il gol è un toccasana in un momento complicato per lui e la squadra, come sottolineato dal dito sotto al naso nel momento dell’esultanza. Il suo colpo di testa fa partire i titoli di coda sulla gara, il risultato era comunque ancora in bilico. Stacco perfetto e Sirigu impietrito.
MARUSIC 6: Presidia la zona, poche folate in avanti, bada al sodo e migliora quando trasloca a destra.
MILINKOVIC 6,5: Torna dal turno di squalifica, non si vedono colpi dagli effetti speciali, ma un buon sacrificio nelle due fasi, anche per chiudere nell’area della Lazio le poche sortite del Genoa. Nel gioco aereo è un fattore.
CATALDI 6,5: Smista palloni, prova a velocizzare la manovra con gli avversari tutti chiusi dietro in un 5-3-2, più che un 3-5-2. Si fa apprezzare nella gestione del pallone, sbaglia giusto un paio di appoggio, ma strappa ampiamente la sufficienza.
Dal 74’ LEIVA 6: Solo un quarto d’ora a disposizione, accorcia in ritardo su Melegoni e arriva il gol della bandiera rossoblù. Non è solo colpa sua.
BASIC 6: Non combina nulla di interessante, neanche gli inserimenti a cui comunque ha abituato in questo inizio di avventura romana. Spesso sono anche sbagliati i tempi del pressing, Sarri sbraccia e impreca quando viene superata con troppa facilità la linea di centrocampo.
Dal 63’ LUIS ALBERTO 7,5: Dentro il corner del raddoppio, poi la magia del filtrante al volo d’esterno col taglia all’indietro per far frenare il pallone una volta toccata terra: roba difficile pure da spiegare. Mezzora di bollicine.
PEDRO 7: Tutto sembra, tranne uno che ha avuto un problema al polpaccio. Non solo gioca, segna pure: sesto timbro in campionato, il settimo stagionale. Tiro secco e preciso, mira e trova l’angolino sull’assist perfetto di Felipe. Pure prima del vantaggio era stato il più attivo.
FELIPE ANDERSON 7: Si sveglia dal torpore bruciando sul tempo Vasquez: anticipo perfetto con l’esterno, si invola verso la porta del Genoa e serve Pedro all’ultimo mandando al cinema il tentativo di recupero disperato di Criscito. Orchestra di testa anche il 3-0.
Dal 84’ MURIQI sv
ZACCAGNI 7: Prosegue nel momento strapositivo. Secondo gol di fila con la Lazio, si è sbloccato e non vuole più fermarsi. Si è acceso nel periodo più complicato per la squadra: fugge sull’idea geniale di Luis Alberto, firma il terzo
ALL. SARRI 6,5: Nel primo tempo la Lazio è avanti ma non c’è né gioco né pressing troppo organizzato. Si dilaga nel secondo tempo quando il Genoa è costretto a scoprirsi maggiormente. Servivano i 3 punti, sono arrivati con 3 gol.