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Numeri da retrocessione o da Champions: le due facce della Lazio tra primo e secondo tempo

di Saverio Cucina
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Lunatica, discontinua, priva di mordente. Il trend stagionale della Lazio confonde le idee un po’ a chiunque. Ancora tanti i gol subiti, ben 32. Troppo poche invece le realizzazioni (29), al netto di un attacco sempre più sterile e a secco da tre turni. Ciò che però stona e che inquadra nel miglior modo la natura della squadra, è il solito e atavico diverso rendimento dei biancocelesti tra primo e secondo tempo. Secondo un’analisi curata da Lazio Page, calcolando i punti raccolti dagli uomini di Pioli dal 46’ in poi, i capitolini toccherebbero addirittura quota 37, ossia 2 lunghezze in meno rispetto al terzo posto, al momento occupato dalla Fiorentina. I secondi tempi della Lazio, dunque, rispettano a tutti gli effetti un ruolino di marcia da Champions. Un dato alquanto significativo, in totale controtendenza con quanto espresso nei primi tempi: se infatti le partite finissero dopo 45 minuti, la Lazio avrebbe soltanto 24 punti, gli stessi della Sampdoria, quart’ultima e a 5 lunghezze dal Carpi terzultimo. Due facce delle stessa medaglia, una schizofrenia calcistica che tarpa e non poco le ali ad una squadra che quest’anno non ha mai spiccato il volo. Numeri e valori non certo trascurati dallo staff tecnico biancoceleste e dallo stesso Pioli, che a nel post gara della trasferta di Bologna ammise: “Se giochiamo come il primo tempo, non andremo lontano”. Una presa di coscienza che al momento ha garantito qualche sottile miglioramento in quel di Genova, dove l’approccio è stato certamente più incoraggiante. Contro l’Hellas domani all’Olimpico, la grande occasione per dimostrare, per l’ennesima volta, di aver imparato la lezione.


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