Non dite che è un allievo di Sacchi
Fonte: Renga- Il Messaggero
Lotito si è dunque incontrato con Ballardini. Se, come sembra, gli affiderà la Lazio, auguriamo al presidente e al tecnico che la scelta sia razionale, non figlia di simpatia o di un colpo di fulmine. Ballardini sa essere simpatico. Ha la battuta pronta. E’ sicuramente intelligente. Come persona, dunque, a Lotito può piacere. Ma è l’allenatore, in questo caso, che ci interessa.
E’ tecnico da intenditori, da collezionisti, da amanti del genere. Il genere di chi si trova qualche anno avanti, di chi lavora moltissimo in campo, di chi passa le sue giornate a pensare alla squadra, di chi ritiene che non esista un gioco, ma il gioco che si adatta ai calciatori. Se arriverà lui, guardatelo almeno nei primi due giorni. Quando piazzerà una dozzina di porticine in campo e inviterà i giocatori a muoversi rispettando qualche regola, ma soprattutto la fantasia personale. Studierà i calciatori, capirà le caratteristiche dei singoli e poi arriverà, dopo essere passato per la fase difensiva e quella offensiva, alla sintesi, cioè il gioco.
Scompone e poi unisce. Esattamente l’opposto di ciò che faceva Sacchi e anche per questo non bisogna dargli dell’allievo di Arrigo, ma semmai di Natale Bianchedi, che l’ha cresciuto e l’ha accompagnato a studiare calcio in giro per l’Italia. Ballardini si ruppe una gamba a poco più di venti anni, quando, appunto, era allenato da Sacchi. Lasciò il calcio attivo e si mise a studiare da tecnico. Ha seguito Bagnoli, Ulivieri e tutti quelli che lavoravano dalle parti di Ravenna, dove è nato e dove vive, adesso in una casa con giardino. Ha preso da molti, anche da allenatori di prima categoria, che per lui, hanno più voglia di mettersi in gioco e di rischiare.
Ha cominciato con i ragazzi del Ravenna per passare poi agli allievi del Milan (finale nazionale) e alla Primavera del Parma (un’altra finale nazionale). Quindi uno spareggio contro il Napoli con la Samb e poi le prime esperienze tra i professionisti. Dove ha fatto benissimo a Cagliari e altrettanto bene in questa stagione a Palermo, entrando sempre in corsa. Questa volta, se sarà, potrà partire dall’inizio: non gli sembrerà vero. E’ sposato con Anna, una irresistibile signora svedese che parla in romagnolo stretto. Ha tre figli. Uno gioca con il Cesena e farà il calciatore: ha la testa del padre. Che un anno fa disse: me lo sento, allenerò la Lazio.