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Moggi su Lazio - Juventus: "Una gara in cui rischiano entrambe. Secondo me sarà pareggio..."

di Manuel Pasquini
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Lazio - Juventus, gara che riporta i tifosi a gare stellari, dove in gioco c'erano Coppe e Scudetti. Gli anni "cragnottiani", pieni di entusiasmo e di campioni, contro la Juventus della triade. Ai taccuini de 'Il Tempo' è l'ex Direttore Generale dei bianconeri, Luciano Moggi a riavvolgere il nastro e a ripartire da quello scudetto del 2000: "Cragnotti vinse quel tricolore perché noi avevamo le zattere. A parte gli scherzi, alla fine la Lazio vinse quello scudetto con merito. Cragnotti costruì una grandissima squadra, anche a fatica, ma alla fine ottenne un risultato importante. A Perugia la colpa fu mia, oltre che di Collina che attese 74 minuti prima di far riprendere la partita, avrei dovuto portar via la squadra". Lazio - Juventus, vuol dire anche intrecci di mercato, come quello per Pavel Nedved: "Avevamo già venduto Zidane al Real Madrid, non lo sapeva nessuno, la Lazio doveva rientrare per ripianare il bilancio. Telefonai al giocatore, gli inviai un aereo a Praga per farlo venire a Torino. Mostrai a Pavel il golf club della Mandria, alla fine si convinse. Era l’unico che avrebbe potuto sostituire Zidane". Non tutti sanno di un passato biancoceleste di Luciano Moggi: "Quando arrivai, presi subito il miglior giocatore olandese che c’era sul mercato, Renè Van de Kerkhof. Arrivai a maggio, ma a fine giugno scoppiò il calcio scommesse. Retrocedemmo in Serie B, misi ugualmente sotto contratto Castagner. Col mister andammo dal presidente Lenzini per blindare Tassotti. Dopo due giorni di calcio mercato, il presidente lo aveva ceduto al Milan in cambio di Bigon e Chiodi". Un calcio diverso, ben differente da quello odierno: "Oggi gran parte dei direttori sportivi lavorano sul divano di casa guardando i calciatori sui dvd. La valutazione va fatta nell’ampiezza del terreno di gioco, per capirne le capacità tecniche, atletiche e caratteriali. Io sono diventato Luciano Moggi perché ho fatto la gavetta, quella vera. Andavo a vedere ogni singolo giocatore, anche quando ero direttore generale. Oggi mancano dirigenti preparati, guardate cos’è successo all’Inter; avevano un organico pieno di punte e trequartisti, e hanno affidato la squadra a un difensivista come Mazzarri, il fallimento era inevitabile. Ora c’è Mancini, che io stimo. Farà bene, si giocherà il terzo posto con Napoli e Lazio". Si passa poi alla gara dell'Olimpico: "Rischiano tutte e due la squadre. La Lazio con una sconfitta comprometterebbe la rincorsa al terzo posto, per la Juventus si tratta di una sfida determinante per mantenere il comando della classifica. Considerando anche la partita della Roma a Bergamo, credo che in questo turno di campionato i giallorossi abbiano una gara più agevole e meno impegnativo". La chiusura è sul pronostico: "Lazio-Juventus è una partita da tripla, ma alla fine credo che possa finire in parità. Alla Juve farebbe comodo anche un risultato positivo parziale. Per la Lazio, dopo la sconfitta di Empoli, sarebbe comunque un segno di ripresa". 


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