Maxi Lopez e il mancato trasferimento alla Lazio: era tutto fatto, ma poi...
Fonte: Lalaziosiamonoi.it
Maxi Lopez e quel trasferimento alla Lazio mai concretizzato. Su Gazzetta.it vengono rivelati alcuni retroscena della trattativa che non portò mai l'argentino a vestire la maglia biancoceleste. Siamo a gennaio 2010, l'attaccante, allora 25enne, è in rampa di lancio, se ne parla un gran bene. L'idea di Tare e Lotito è quella di portarlo a Roma. Una volta scoperto che il calciatore si trova in vacanza nella Capitale, parte il piano. Maxi viene accerchiato da due van, che lo portano via. "Il signor Lotito lo vuole vedere, venga", l'unico commento. Più una storia di spie e rapimenti che l'inizio di una trattativa.
Quando arriva nella stanza del presidente, trova davanti a sé uno scenario piuttosto particolare. C'è Lotito che urla al telefono, inferocito per le situazioni contrattuali di Ledesma e Pandev. Maxi Lopez attende una, due, tre ore, poi perde la pazienza: "Basta, me ne vado. Parliamo un’altra volta”. Proprio in quel momento il patron si precipita: “Mi hanno parlato molto molto bene di te, ti vorrei prendere per l’attacco del prossimo anno. Per me una parola è come una firma”.
La firma, però, non arriverà mai, continua il racconto su Gazzetta.it. Il cartellino di Maxi Lopez è di proprietà del FK Mosca, ma lui è in prestito al Gremio. Così, vola in Brasile, e chiede alla società di lasciarlo libero. Una volta accontentato, torna a Roma, convinto di dover solo firmare con la Lazio. Ma nessuno si fa né vedere né sentire. Passano i giorni, il telefono non squilla mai. Una chiamata cambia le carte in tavola, è quella di Pietro Lo Monaco del Catania. Dunque arriva il trasferimento in Sicilia e inizia per l'argentino un'avventura fondamentale per la sua carriera. Ma le cose sarebbero potute andare molto diversamente da così.