Marchetti si racconta: "Dopo Cagliari mi sentivo come Rocky, alla Lazio sono rinato!"
Fonte: Francesco Ponticiello/Stefano Fiori - Lalaziosiamonoi.it

Dopo una parata in tuffo miracolosa, il portiere si rialza in piedi. Dopo un gol subito, il portiere si rialza in piedi. Il contatto con il terreno, il volo a mano aperta o la caduta rassegnata quando su quel tiro non c'è più niente da fare: la vita del numero uno è un costante rialzarsi in piedi. Per Federico Marchetti questo vale ancora di più, perché il portierone biancoceleste si è rialzato in piedi anche nella vita. Lo ha fatto dopo aver visto spegnersi vicino a lui, per un incidente stradale, alcuni tra i suoi più cari amici. Lo ha fatto quando, da secondo portiere della Nazionale, si è trovato fuori rosa a Cagliari. Anzi, nel linguaggio di Marchetti rialzarsi in piedi diventa proprio rinascere. "Al Cagliari ho passato mesi d'inferno, poi mi sono fatto forza per rinascere e ho iniziato a praticare full contact: sentivo una rabbia dentro che dovevo sfogare, mi sentivo carico come Rocky", è il racconto che il numero 22 laziale fa di sé durante la puntata de "I signori del calcio" a lui dedicata: l'intervista integrale - realizzata da Manuele Baiocchini - è andata in onda ieri sera su Sky Sport. Federico "Rocky" Marchetti, accumulo di rabbia e rivalsa, la forza interiore per rinascere anche dopo un Mondiale - quello sudafricano del 2010 - non andato a buon fine: "Forse al Mondiale non ero ancora pronto per fare il titolare, quell'esperienza non la ricordo positivamente". Poi, come nelle più belle favole, per Federico è arrivata la carrozza che lo ha riportato ai livelli che gli competono, una carrozza biancoceleste: "Alla Lazio sono rinato, qui tutti hanno creduto in me". Rinascita con la Lazio, voglia di lottare per grandi traguardi, a cominciare da uno sfuggitogli nella sua prima stagione a Roma: "Con la Lazio voglio la Champions". Il numero uno biancoceleste si sofferma ancora sul brutto periodo vissuto a Cagliari: “Finisce il Mondiale, vado in vacanza, faccio un’intervista a Ibiza e mi chiedono se fosse vero che la Sampdoria mi avesse cercato. E io risponde tranquillamente: ‘Si c’è stato un interessamento, ma non è andato a buon fine’, poi ho fatto una battuta ‘Costavo troppo’. Resto a Cagliari, dove comunque mi trovavo molto bene, naturalmente mi sarebbe piaciuto giocare con la Sampdoria, perché aveva anche conquistato la qualificazione in Champions, ed è il sogno di ogni giocatore”. Da quel giorno si è ‘conclusa’ l’avventura di Federico a Cagliari: “Rimango fuori rosa, nessuno mi comunica nulla, e non mi alleno più con la squadra. Aspetto l’ultimo giorno di mercato, ma la situazione purtroppo non si sblocca. C’era la Roma che cercava un portiere e altre due squadre all’estero, ma alla fine non è arrivata nessuna chiamata. Secondo me l’intervista non è stato il motivo di questa situazione, sotto c’era dell’altro, mi sono fatto delle idee che preferisco non rivelare”. Ma con la maglia della Lazio Marchetti sta vivendo una seconda giovinezza: “Siamo da posizioni alte e penso che ce la possiamo giocare con tutti, però per parlare di Scudetto o vittoria di competizioni importanti credo serva uno scatto importante sia mentale che di squadra e di società”.