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"Mai più Chiara": nasce l'Associazione contro la violenza di genere. Cortani e Sensi: "Vogliamo colmare il vuoto normativo e culturale"

di Laura Castellani

I numeri impressionanti di questi primi mesi del 2016 - in cui hanno perso la vita più di quaranta donne - hanno riposto la violenza di genere al centro del dibattito mediatico. E' proprio la violenza del suo fidanzato ad aver ridotto Chiara Insidioso in un corpo immobile. Vivo, ma immobile. Una vita normale, fatta di passioni, come quella per la Lazio e per lo stadio, che Chiara condivideva con il padre, prima che qualcuno decidesse di massacrarla di botte. Ieri, proprio i coniugi Insidioso Monda, insieme a Rosella Sensi, ex presidente della Roma, Elisabetta Cortani, ex presidente della Lazio femminile, Laura Coccia e i familiari di Elisa Consoli - altra sopravvissuta alla violenza di un uomo - hanno presentato l'associazione, presso la Camera dei Deputati, "Mai più Chiara". Un progetto volto a combattere la violenza e la prevaricazione maschile sulle donne: "Vogliamo contribuire muovendo dei nuovi passi. Vogliamo prefissarci degli obiettivi: da una parte cercare di cambiare il vuoto normativo, culturale, educativo. Un problema che parte già dalle scuole. Dobbiamo educare i nostri figli al rispetto. E vogliamo parlarne, per fare in modo che i ragazzi capiscono. Vogliamo andare nelle piazze, affiancare le istituzioni. Vogliamo coinvolgere tutti quegli uomini che vogliono distinguersi, far capire di essere diversi da quei mostri. farlo capire alla società", è stato l'intervento di Sensi. Ha preso poi la parola Cortani, copresidente dell'Associazione: "Con Rosella ci sentiamo sempre, tranne al derby, anche perché ultimamente vincono loro... Sono stati giorni intensi, e voglio ringraziare Elisa Consoli per la testimonianza che può darci. Vogliamo offrire un appoggio per tutte le donne che non possono godere di quello di persone famose o istituzioni". E' proprio Elisa Consoli a raccontare il suo calvario, reduce di alcuni interventi chirurgici per ricomporle il viso: "Ho denunciato, ho testimoniato, ma non mi sono sentita tutelata, anzi, mi sono sentita abbandonata, adesso non so se farei le stesse scelte. Ho vissuto chiusa in causa, sono stata spiata, inseguita. Vorrei solo riavere la vita che avevo, vorrei aprire un negozio tutto mio, vorrei semplicemente una vita normale".


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