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Lotito tra promesse e pentimenti: "Hernanes non lo vendo neppure per 50 milioni, Zàrate resta... Pandev? Lì ho sbagliato"

di Daniele Baldini
Fonte: gazzetta dello sport

Puntuale e disposto addirittura ad ammettere le proprie colpe. Sì, è proprio un altro Claudio Lotito. O forse no. Perché il suo stile alluvionale non cambierà mai. Il presidente della Lazio ha trascorso l’intero pomeriggio di ieri in Gazzetta. Un’ora di video-chat con i lettori del nostro sito, altre tre in redazione. Per parlare di tutto e di tutti, senza un attimo di pausa. Da Reja a Hernanes, fino al figlio (cui vorrebbe un giorno lasciare la società).

Gli allenatori
Il primo pensiero va a Edy Reja. «E’ una persona magnifica, di una carica interiore straordinaria». Domenica il tecnico ha festeggiato il 65o compleanno, Lotito gli ha fatto gli auguri, il regalo arriverà presto: il rinnovo contrattuale. «L’anno scorso voleva dimettersi dopo Lazio-Bari (il punto più basso per i biancocelesti, ndr), gli ho detto: “tu non vai da nessuna parte”. Se lo confermo? Se vuole, resta allenatore sine die». L’accordo sarà poco più di una formalità, se ne parlerà a fine anno. Ma Lotito non ha dimenticato i predecessori. «Con Delio Rossi si era incrinato qualcosa nello spogliatoio. Ma io l’ho sostenuto fino all’ultimo. Voleva andarsene dopo Siena-Lazio, l’ho convinto a restare e alla fine abbiamo vinto la Coppa Italia». E Ballardini? «E’ stato sfortunato, ma è un grande allenatore. Anche lui voleva dimettersi dopo una partita, quella di Firenze in Coppa Italia. L’ho convinto a restare, ma poi ho dovuto cambiare».

I «figli»
Pure i giocatori vanno e vengono. Ma il «nuovo» Lotito promette di non perdere neppure uno dei suoi gioielli che considera come figli. «Hernanes non lo venderò mai, neppure se mi offrono 50 milioni. Zarate? Anche lui non si muoverà da Roma. Ha capito i suoi errori e sta maturando: darà tanto alla squadra». E poi c’è l’azzurro Mauri: «Voleva andar via: gli ho detto “tu, non ti muovi da qui”. E’ rimasto, è diventato uno dei migliori ed è pure tornato in Nazionale». Qualche giocatore l’ha anche perso. Uno su tutti: Pandev. «Lì ho sbagliato (ammissione rara per Lotito, ndr). Un anno prima del passaggio all’Inter avevo raggiunto l’accordo con lui. Avremmo potuto firmare, ma volli chiamare il procuratore e saltò tutto». Ma Lotito ha anche un figlio vero, Enrico, che ha 14 anni e gioca a calcio nella categoria Esordienti. «Un giorno mi piacerebbe lasciare a lui la guida di questo club».
 


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