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Lazio, Tacchinardi: "Tudor ignora le gerarchie. E su Luis Alberto..."

di Niccolò Di Leo

Alessio Tacchinardi è tra gli ex calciatori che per più anni ha condiviso con Igor Tudor lo spogliatoio della Juventus. Dal 1998 al 2005 sono stati compagni di squadra, vivendo insieme momenti che li hanno legati particolarmente. Proprio in questo senso, intervenendo ai microfoni del Corriere della Sera, l'ex centrocampista ha spiegato del suo sogno un giorno di lavorare con il nuovo allenatore della Lazio che, per l'inizio di questa avventura, ha voluto affidarsi a uno staff di suoi connazionali. Tacchinardi ha poi parlato del rendimento di Tudor negli anni passati e di quello che si aspetta in questo finale di stagione: "Fa sempre molti punti, con tutte le squadre che ha allenato. A lui piace un calcio fisico e aggressivo, che trasporta il pubblico". Un allenatore diverso da Maurizio Sarri che nelle prossime partite, secondo il suo ex compagno, proverà a porre le basi per la prossima stagione. Questo, stando alle sue parole, spiegherebbe la scelta della Lazio di puntare fin da subito su di lui, dandogli la possibilità di iniziare una nuova era con qualche mese di anticipo, conoscendo la squadra e impostando fin da subito il suo modo di lavorare: "Una mossa perfetta".

GERARCHIE - Verranno messe da parte, dunque, le lezioni degli scorsi anni. Il passato sarà utile, ma non centrale nel nuovo progetto, all'interno del quale perderanno valore anche le gerarchie precedenti: "Igor non guarda al nome del giocatore, per lui conta il lavoro: è cresciuto nella Juve che non si accontentava di vincere e poi sparire". Le lezioni che ha avuto da calciatore serviranno anche a questo: la fame e la cattiveria nel cercare il risultato sono la conseguenza di anni in bianconero, dove la mentalità era di ben altro livello. Questi mesi saranno così decisivi anche per il suo futuro, al punto che secondo Tacchinardi se si farà bene in estate potrebbe addirittura arrivare il primo rinnovo.

LUIS ALBERTO - A proposito di gerarchie, tanti dubbi li nutre sulla figura di Luis Alberto: "Secondo me faticherà. Può giocare sulla trequarti, ma deve pressare il playmaker avversario. A centrocampo con Igor non lo vedo". Lo spagnolo si trova così davanti a una doppia strada: affogare tra le richieste di Tudor o esaltarsi. Il croato vuole lavoro e intensità, corsa abbinata a qualità e una squadra sempre più giovane: "Vuole i mastini, non i palleggiatori". Il destino del Mago sarà quindi chiaro fin da subito. Tacchinardi, d'altronde, racconta di un uomo schietto e onesto, così com'era alla Juve fin da giovane. Se sarà dunque soddisfatto non lo nasconderà, allo stesso modo se qualcuno dovesse deludere le sue aspettative. 


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