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Lazio, serve aumentare i ricavi: l'analisi di Cardone

di Christian Gugliotta

Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Giulio Cardone ha analizzato la questione economica che riguarda da vicino la Lazio, sottolineando come il nuovo parametro FIGC stia creando incertezza tra società e addetti ai lavori. Il giornalista ha ricordato che la federazione si è semplicemente allineata ai criteri UEFA: “La FIGC si è adeguata al parametro Uefa, sarebbe stato strano il contrario. Questo parametro del costo del lavoro allargato passa dallo 0.8 allo 0.7”, aggiungendo di aspettarsi chiarimenti ufficiali sulle sanzioni e sulle modalità applicative nei prossimi mesi.

Il problema dei ricavi e l’assenza di capitale fresco. Cardone ha poi puntato il focus su quello che ritiene il vero limite strutturale della Lazio: la difficoltà ad alzare i ricavi. Una fragilità che, con il nuovo indice, pesa più di qualsiasi altra cosa. “La Lazio deve aumentare i ricavi, la mancata qualificazione alle coppe e l’assenza di uno sponsor pesano”, ha spiegato. Il nodo, secondo lui, resta la scelta del presidente: “Questo discorso vale perché Lotito continua a non fare aumenti di capitale”. Un immobilismo che rischia di soffocare la capacità del club di restare competitivo fuori dal campo.

Ammortamenti, valore a bilancio e plusvalenze possibili. Il giornalista ha analizzato anche i numeri del bilancio biancoceleste, evidenziando quali giocatori potrebbero rappresentare un vantaggio nelle future operazioni. “Isaksen pesa 7 milioni, Guendouzi 6; questo significa che con loro è più facile fare plusvalenza”, ha spiegato. Situazione simile per Christos Mandas, che “a bilancio pesa praticamente zero”, rendendolo una delle possibili entrate utili in caso di cessione. È la fotografia di una Lazio che, per rientrare nell’indice 0,7, potrebbe essere costretta a sacrificare elementi di spessore tecnico.

Gli errori di Fabiani e la qualità dell’ultima campagna acquisti. Cardone, analizzando il lavoro di Fabiani, ha mantenuto un equilibrio netto: non solo critiche, ma una lettura completa delle scelte estive. “Fabiani ha fatto errori ma sono stati presi anche buoni giocatori come Guendouzi, Rovella e Castellanos”, ha ricordato. Tre profili funzionali al calcio di Sarri e oggi considerati patrimonio tecnico della rosa. Resta però evidente che senza un intervento societario forte, in termini di ricavi o capitale, ogni strategia rischia di essere insufficiente. Perdere competitività economica, oggi, significa perdere terreno anche sul campo.