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Lazio, per Acerbi si parla di stiramento. Ma il Leone punta l'Atalanta...

di Francesco Mattogno

Lo chiamavano l'uomo bionico, pare. Leone è solo uno dei tanti soprannomi che ben si addicono a Francesco Acerbi: l'Highlander della Lazio. Tra il 2015 e il 2019 ha giocato 149 partite consecutive, arrivando a -13 dal record assoluto di Javier Zanetti. Salvato in corner da quel rosso maledetto e immeritato che Ace si è beccato a Napoli nella passata stagione. Poi è ripartito, come se nulla fosse successo. Prima di dare forfait a Genova, domenica scorsa, si era fermato proprio nello stesso stadio alla prima giornata di campionato (Sampdoria - Lazio 0-3), quando un problemino muscolare aveva spinto Inzaghi a sostituirlo al 70'. Un recap giusto, necessario, per rendere l'idea della grandezza di Acerbi. Perennemente in campo salvo in queste eccezioni che confermano la regola: Ace è uno che vuole esserci sempre. Ecco perché, come riporta la rassegna stampa di Radiosei, starebbe già cercando di stringere i tempi lavorando notte e giorno sul polpaccio dolorante, il sinistro (si parla di stiramento di 1° grado, da confermare, ndr). Una vera rottura per un calciatore. Ma l'ex Sassuolo non sta lasciando nulla al caso, non esiste altro adesso. Si è trasferito a Formello per dedicare alla riabilitazione ogni secondo utile della giornata, dividendosi tra lavoro in piscina, in palestra e per la fisioterapia. Salterà il Bologna, fa niente. L'obiettivo è tornare il 7 marzo in tempo per la sfida all'Atalanta. Un traguardo ambizioso, complicato, certo. Ma l'uomo bionico ha abituato la Lazio a grandi cose.

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