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Lazio, Paolo Negro: "Contro il Manchester United il ricordo più bello. Magari un giorno..."

di Lalaziosiamonoi Redazione
Fonte: Edoardo Pinna - Lalaziosiamonoi

L’ex difensore biancoceleste Paolo Negro, ora collaboratore tecnico del Siena, è intervenuto ai microfoni di Radiosei, e ha rilasciato delle dichiarazioni sul suo passato alla Lazio e sul suo presente da collaboratore al Siena: “Ho girato parecchio, è arrivata questa opportunità a Siena e l’ho presa al volo. Qui si sta creando una società con delle basi importanti. Il 4-3-3 ‘Zemaniano’ rimane il più bello e anche il più ripreso. Terzino o centrale? Quando stavo bene mi sentivo più terzino, quando ero un po’ stanco centrale. Ironia a parte, con Zeman a destra era tanta roba, anche perché con lui dovevi andare quasi sempre in avanti.L’impatto con la città non è stato semplicissimo. Roma era immensa per me. All’inizio la gente si aspettava qualche altro tipo di giocatore. In questi giorni dell’affetto dei tifosi della Lazio ne parlavamo nello spogliatoio con Gilardino e con lo staff del Siena. Ho sempre detto che il ricordo più bello è la vittoria contro il Manchester United. In quella partita abbiamo pensato di essere veramente i più forti. Poi ovviamente la Coppa Italia, lo Scudetto… Sono stati degli anni bellissimi con ricordi indelebili".

L'ex difensore ha proseguito: "Derby di Roma? Io non ho giocato altri derby ma sono convinto che non ce ne siano altri come questo. A Roma viene vissuto tutto l’anno. Ruolo del difensore? È cambiato tantissimo. Ora il difensore deve imparare a costruire e non più a difendere. Ormai non si guarda più palla-uomo. Gol contro la Roma quando ero con il Siena? Ancora oggi quando vado in giro mi ricordano quel gol.Nella Lazio ci sono tanti giocatori che mi hanno stupito. Mancini, come leader, ha portato una ventata importante per fare il passo per arrivare a vincere. Mi aspettavo di più da Mendieta, mi è dispiaciuto. Gascoigne? Un grandissimo giocatore. Per la Lazio sarebbe stato uno dei top per anni, il pallone gli rimaneva a un centimetro dal piede, non riuscivi a rubargli la palla.Contro la Dinamo Kiev in Champions League il mio fu un bel gol. Il rigore contro era inesistente. Addirittura Bergomi e Caressa dissero che non era possibile. Io fui ammonito per proteste. Sono certo che non c’era fallo. Lo Scudetto perso nel ‘99 era nostro. Episodi sfavorevoli e sfortunati ci hanno impedito di vincerlo. Mi rode tanto perché potevamo vincerne più di uno.So che la gente laziale mi ama. Poche volte rilascio interviste però posso dire ai laziali che veramente sono legatissimo a loro e alla Lazio da sempre. Magari un giorno chissà… lascio sempre uno spiraglio a tutto. Magari il destino mi farà un altro regalo …”


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