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Lazio, Pancaro: "Momento complicato per la Lazio. Su Eriksson..."

di Niccolò Di Leo

Prima di trasferirsi alla Lazio, maglia con cui ha scritto la storia del club, Giuseppe Pancaro è stato anche un giocatore del Cagliari dal 1992 al 1997. In virtù di doppio ex, è intervenuto ai microfoni di Radio Incontro Olympia per presentare la sfida di domani dell'Unipol Domus, nella quale entrambe le formazioni avranno il dovere di portare a casa i tre punti per rialzarsi da un momento complicato:

 "Dall’esterno è sempre complicato capire quali possano essere i problemi, sicuramente il campionato della Lazio ad oggi è sotto le aspettative, campionato altalenante dopo una partenza non positiva, poi c’è stata la sensazione di una ripresa ma la continuità non è ancora arrivata. La partenza di Milinkovic-Savic è sicuramente uno dei motivi per i quali la Lazio sta faticando ma, mancando ancora tante partite c’è la possibilità di invertire la rotta, anche se non è facile perché meno partite mancano più i punti diventano pesanti. Difficile non pensare al Bayern, sarà una sfida a una delle squadre più forti d’Europa. Quando però una partita come quella di Cagliari ha una valenza così importante per la classifica credo sia possibile non essere concentrati al 100% su un obiettivo per volta".

CAGLIARI - “Sono stato cinque anni a Cagliari e so che non è facile giocare lì. Sicuramente i rossoblu in casa sono una squadra diversa, questo lo dice la storia perché anche nei miei anni venire a vincere al Sant’Elia era sicuramente complicato, i nostri obiettivi li costruivamo in casa. Tutto sommato poi quest’anno c’è una squadra che ha anche qualità, allenata da un tecnico molto esperto. È normale che se la Lazio vuole migliorare la classifica deve pensare di andare a fare la partita”.

SINGOLI - "Quando si parla di Immobile si parla di un giocatore fondamentale nella storia della Lazio, un attaccante capace di segnare più di 200 gol. Purtroppo il tempo passa per tutti e prima o poi bisognerà iniziare a impostare il futuro e una successione, ma quanto possa dare ancora alla Lazio solo lui può dirlo, questo è importante sottolinearlo, non si può dare un giudizio certo dall’esterno. I terzini della Lazio hanno compiti di reparto molto precisi, stringono in zona palla e quando si gioca contro squadre come l’Atalanta è più difficile giocare in altezza. Sono, però, ottimi giocatori e credo che contro i bergamaschi tutta la squadra sia mancata, non solo i terzini. Chiaro che ci sono delle situazioni come quella di Marusic che deve giocare a sinistra e questo in alcuni frangenti può creare delle difficoltà, ma secondo me il montenegrino è un ottimo giocatore".

ERIKSSON - "Nella squadra dello Scudetto del 2000 Eriksson è stato fondamentale, stiamo parlando di una persona straordinaria e le notizie sulla sua salute sono quelle che ovviamente uno non vorrebbe mai sentire. Quando parliamo di lui quello che ci accomuna è il fatto che lui ci sia sempre stato vicino, un po’ tutti durante una stagione attraversano momenti di difficoltà, non ha mai criticato né lasciato indietro nessuno nel gruppo, è sempre stato di supporto per tutto e quando Veron dice che Eriksson è stato fondamentale nella sua carriera nel calcio è facile ritrovarsi. Anche per me è stato così, una persona di estrema sensibilità e intelligenza capace di gestire le pressioni di una piazza particolare come Roma, pressioni dalle quali è sempre riuscito a proteggerci".

Pubblicato il 9/02 alle 21.00


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