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Lazio, Nesta ritorna sull'addio: "Non è stato facile per me, ricordo..."

di Martina Barnabei

Alessandro Nesta si è presentato ufficialmente in conferenza stampa come nuovo allenatore del Monza. Dall'emozione per il debutto in Serie A ai ricordi di quando era giocatore e quella trattativa che lo ha portato lontano dalla Lazio, impossibile da dimenticare. Di seguito un estratto delle sue parole: "Credo che per me significhi molto, è la prima volta che faccio la Serie A da allenatore, ho lavorato tanto per arrivare a questo livello e spero di arrivarci preparato. Ho studiato molto, col mio staff". 

"È stato diversissimo, da giocatore fu un giorno particolare: quel giorno andammo a Controcampo mi pare, iniziata la trasmissione non sorridevo molto perché andare via da Roma era complicato per me. Io mi ricordo che dopo la pubblicità Galliani mi disse che al Milan c'erano solo giocatori felici. Stavolta è molto diverso, ci facciamo grandi risate ed è durata due secondi: quando mi ha chiamato non mi sembrava vero. La gavetta l'ho fatta, sono stato in B a sudare e quando arriva una chiamata dal Monza non devi dire niente. Pensi che è vero e ci vai".

"Cosa mi porto dietro del mio bagalio? Lo studio. Fare il calciatore ti porta dei vantaggi, ma se non studi, non guardi e non provi non cresci. Mi porto dietro un grande entusiasmo: è l'occasione della mia vita, ho lavorato per arrivare in queste condizioni e sfruttarla al massimo. Ho parlato con Palladino, perché l'ho chiamato: la prima cosa che gli ho detto è che ha fatto troppi punti... È stato carinissimo, ha lavorato benissimo qui e so che dopo di lui è dura: ha fatto talmente bene che è tosta"

"A chi mi ispiro? No, sotto l'aspetto tattico no. Sulla gestione, come sul cercare di tirare fuori il meglio dai giocatori, credo di sì. Prendo spunto da Ancelotti, da Eriksson, da Zeman: tutte persone che mi hanno trattato bene e hanno tirato fuori il meglio da me per questo. Io ho imparato questo da questi allenatori: mi hanno capito nei momenti difficili e spero di portare lo stesso approccio anche qui". 

"Colpani? L'ho seguito l'anno scorso, oggi è un giocatore importante che ha fatto vedere di poter fare la differenza. Il mercato lo fanno il direttore, ogni giocatore ha le sue ambizioni: per adesso è un giocatore nostro e lo alleno".

"Quelli forti con me giocano, nessun dubbio. Al di là dell'età: i giovani italiani spero si tirino fuori e non tirino più scuse. Ai miei tempi gli stranieri erano Montero, Stam, eccetera: oggi ci sono meno stranieri forti che vengono e non voglio più dare alibi ai nostri ragazzi".

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