Lazio, Mazza: "Questo è l'anno zero. Sullo Stadio Flaminio..."
Intervenuto ai microfoni di Radiosei, Mauro Mazza ha trattato svariati temi, partendo dallo Stadio Flaminio, fino ad arrivare al momento che sta vivendo la Lazio di Marco Baroni:
"Il Flaminio sono anni che si sogna e ora è da un po’ che se ne parla. Quando avevo rapporti con Lotito, non era convinto di questo stadio, sono contento che abbia cambiato idea. I tifosi come me si sono innamorati della Lazio al Flaminio. Oltre al romanticismo, è anche uno stadio nel cuore della città, vicino a dove è nata la Lazio. Sarebbe la conferma della romanità della Lazio, superiore a quella di qualche altra squadra. Sarebbe una situazione bellissima, la soluzione.m Intitolare l’impianto a Maestrelli ed Eriksson? La Lazio ha avuto tanti nomi importanti e spero ne avrà altri. Vista la mia generazione, lo intitolerei a Giorgio Chinaglia, il nome di riferimento è lui. Poi c’è Maestrelli e dopo anche i fenomeni del 2000"-
LA LAZIO DI BARONI - "Ora la Lazio è in attesa di giudizio, si intravedono pregi e difetti ma siamo solo alla quarta giornata. E’ l’anno zero, non so come potrà andare. L’uscita di calciatori importanti obbliga a ricominciare un ciclo e non so se le scelte fatte sono quelle giuste, serve tempo. Spero che gli accorgimenti in difesa siano quelli corretti. Al momento, se togli le due discese in attacco di Tavares, dobbiamo ancora vedere tanto. Anche il centrocampo è da vedere, Castrovilli lo scopriremo meglio quando si metterà alla prova. I cambi sono utili, per modificare l’assetto in corso d’opera. L’importante è non creare rivalità; ad esempio, i portieri devono alternarsi tra campionato e coppe, visto che sono entrambi validi".
UN NUOVO CICLO - "Nuova Lazio? Tavares è un sinistro che sta a sinistra e già è una novità. Mi piace il Castellanos libero, almeno mentalmente. Bene anche l’alternanza con Dia. L’incognita Castrovilli pesa sul voto della Lazio-tipo. Mi piacerebbe rivedere il Lazzari di due anni fa e l’alternanza con Marusic va gestita bene".
COMUNICAZIONE - "Per quanto riguarda la comunicazione della Lazio, se fosse funzionante sarebbe utile. Ci vorrebbe una rivoluzione che non riesco ad intravedere. Lotito spesso dà la sensazione di aver bisogno di un nemico, come il tifoso laziale. Non ci dovrebbe essere una persona sola al comando, ma il suo lato caratteriale prevale. Purtroppo il presidente dimentica che se è in Senato ed è un Senatore di successo lo deve alla Lazio: la Lazio a lui deve tanto, ma lui alla Lazio deve tutto".