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Lazio, Marchegiani: "Scudetto? Eravamo convinti di vincerlo, ci sentivamo più forti"

di Elena Bravetti
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

Luca Marchegiani, che difese i pali della Lazio campione d'Italia, si è emozionato raccontando le sensazioni di quell'annata speciale: "Grande emozione, è stato il coronamento di una stagione e di un inseguimento al traguardo che sembrava sfuggirci. Da un paio d’anni eravamo pronti a centrarlo. Vincere in Italia non è mai facile, oggi come allora. Il cuore batteva forte. Non si può dire che non ci credessimo. Stavamo meglio della Juve nel finale di stagione, l’obiettivo era quello di arrivare allo spareggio. In realtà persero e non fu necessario. Noi puntavamo proprio a quello: eravamo convinti di vincerlo, ci sentivamo più forti".

ERIKSSON - "È un grande allenatore, è riuscito a vincere campionato e coppe in tre Nazioni diverse (Italia, Portogallo e Svezia). È un vincente dove si è cimentato. In particolare, per lo scudetto, è stato determinante nel mantenere la nostra fiducia. Coraggio e serenità, i risultati li ha ottenuti sia per il carattere sia per la squadra ma anche come guida, sicura e serena. È stato fondamentale".

PRIMO DERBY DI ROMA - "Favalli fu espulso al 7’, toglie una punta? No, mette Jugovic terzino sinistro, Nedved in mezzo e Mancini laterale. Più avanti toglierà un mediano come Almeyda restando offensivo. Quella Lazio segnerà tre gol in 10 uomini alla Roma, lì è cambiata la storia dei derby. Avevamo una grande ammirazione per Eriksson. Sono quegli episodi che cementano rapporto tra allenatore e squadra in termini di fiducia. Se l’è guadagnata".

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