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Lazio | Lotito, tentata estorsione e minacce: cinque perquisizioni a Roma

di Mauro Rossi

Sono state effettuate una serie di perquisizioni a cinque persone indagate per tentata estorsione e manipolazione del mercato a danno del presidente della Lazio, Claudio Lotito. I carabinieri del nucleo investigativo di Roma hanno sequestrato diversi dispositivi, tra cui tablet, computer e telefoni sia a casa che nei rispettivi uffici.

Uno degli indagati avrebbe commissionato lo striscione 'Lotito libera la Lazio', che l'estate scorsa aveva sorvolato il centro sportivo di Formello con un aereo. A delegare le perquisizioni sono stati i pm di Roma, che hanno avviato l'inchiesta dopo le denunce presentate dal patron biancoceleste. L'indagine è iniziata più di un mese fa: ai cinque viene contestato, in concorso, di aver, con reiterati atti di minaccia tramite social, mail e telefonate anonime al presidente della Lazio, compiuto atti per costringere Lotito a cedere il capitale della società.

Inoltre, per l'ipotesi di reato di manipolazione del mercato, si contesta agli indagati di aver, in concorso con terzi non ancora identificati, diffuso attraverso social e tramite una testata online, notizie che sarebbero state ritenute “false” relative a un'imminente cessione del pacchetto di controllo da parte di Lotito, dello stato di quasi fallimento della società e anche dell'intenzione, sempre non veritiera, di far retrocedere la Lazio.

Le notizie, secondo l'ipotesi investigativa, sarebbe state diffuse solo per alterare il valore delle azioni della società biancoceleste quotata in Borsa. Il materiale che è stato sequestrato ora sarà analizzato a fondo.