Lazio, Lotito e 18 anni di presidenza: ecco i suoi acquisti top
Fonte: Antonio Pilato - Lalaziosiamonoi.it
Sono già passati 18 anni da quel 19 luglio 2004, quando Claudio Lotito ha rilevato la Lazio sull'orlo del fallimento. Come è lecito che sia nel corso del tempo la società ha fatto degli indubbi passi in avanti facendo anche degli acquisti piuttosto importanti.
DI CANIO - Partendo dall'inizio, il patron si è presentato riportando nella Capitale Paolo Di Canio, che seppur a fine carriera rappresentava un personaggio di spicco in grado di dare nuovi stimoli ad un ambiente che si apprestava a ripartire dal basso.
ZARATE - A livello tecnico il primo vero colpo di Lotito è stato indubbiamente Mauro Zarate. L'argentino arrivato nel 2008 dall'Al-Sadd per circa 20 milioni di euro, soprattutto nel suo primo anno alla Lazio ha fatto faville con giocate da capogiro e gol decisivi che hanno contribuito alla conquista della Coppa Italia 2009. Nelle stagioni successivo non è riuscito a ripetersi, ma a prescindere da ciò i tifosi biancocelesti ancora ricordano le sue performance.
HERNANES - Due anni più tardi è stato il turno del brasiliano arrivato dal San Paolo. Costato 13,5 milioni di euro il centrocampista ha subito preso per mano la squadra con gol e assist di pregevole fattura. A coronamento del suo percorso laziale, la conquista della Coppa Italia il 26 maggio 2013 contro la Roma.
KLOSE - Probabilmente è il nome più altisonante tra quelli transitati da Formello negli ultimi 18 anni. Prelevato a parametro zero nel 2011, il bomber tedesco seppur in età avanzata, non solo ha onorato la maglia, ma è stato per 5 anni il vero punto di riferimento dell'attacco biancoceleste. Tra le sue gesta va annoverata la cinquina nel match contro il Bologna del maggio 2013. Prima di lui ci erano riusciti solo Hamrin, Pruzzo e Sivori (quest'ultimo ne fece addirittura sei).
CANDREVA - Il calciatore più criticato al momento dell'arrivo. Prelevato al fotofinish dal Cesena nel mercato di gennaio 2012, ha conquistato tutti con le sue accelerazioni sulla fascia e i suoi tiri dalla lunga distanza, di rara potenza e bellezza.
FELIPE ANDERSON - Croce e delizia. Doti stratosferiche abbinate ad una discontinuità preoccupante oltre che irritante. Felipe Anderson è l'emblema della classe e del talento non sfruttato a pieno. La società ha pagato al Santos 7,5 milioni di euro per prelevarlo. Alcune delle sue giocate sono rimaste nella storia del club e nelle memorie dei tifosi. Peccato per i suoi limiti, soprattutto di natura caratteriale.
DE VRIJ - Il centrale olandese classe '92 nel 2014 è stato pagato 7 milioni di euro. Eleganza, attenzione e classe hanno ammaliato tutti e hanno permesso alla Lazio di avere un difensore di livello internazionale. Il brusco finale ha però cancellato anche i bei ricordi dei suoi trascorsi capitolini.
MILINKOVIC - Rifiutata la Fiorentina all'ultimo secondo, ha deciso di sposare la causa Lazio anche per via di suoi illustri connazionali che in passato avevano portato gloria e vanto al club. Dopo il primo anno di adattamento, dal secondo ha iniziato una crescita esponenziale che lo ha portato a diventare uno dei centrocampisti più forti in circolazione.
LUIS ALBERTO - Da oggetto misterioso a faro della squadra. Quando Inzaghi ha iniziato a concedergli spazio è esploso in maniera definitiva, dando un contribuito tecnico piuttosto elevato. In molte partite in cui è stato assente, la Lazio ne ha risentito in maniera evidente.
IMMOBILE - Non ci sarebbe troppo da dire. Da quando si è vestito di biancoceleste nel 2016 è diventato un attaccante formidabile in grado di segnare gol a grappoli. Ha vinto trofei, classifiche dei marcatori e anche un Europeo con la nazionale italiana, nonostante le critiche esagerate che ha ricevuto. Il vero top player della gestione Lotito.
ROMAGNOLI - Al momento è un'operazione che suscita emozione soprattutto per la fede biancoceleste del difensore ex Milan. Se però dovesse ritrovare la condizione delle prime stagioni in rossonero, allora potrebbe diventare un acquisto importante anche a livello tecnico.