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Lazio, il retroscena di Sabatini: "Sarri uno dei miei più grandi errori. L'addio di Tare..."

di Niccolò Di Leo

Tare e Sarri sono i due argomenti, anche legati, trattati da Walter Sabatini in una lunga intervista ai microfoni di Cronache di Spogliatoio. L'ex direttore sportivo di Lazio e Roma ha sottolineato l'importanza che Tare aveva nella società e ha raccontato il perché Sarri è stato uno dei più grandi errori della sua carriera.

"Tare incideva molto nell'ambiente Lazio, perché ha una sua fisicità e in una squadra di calcio incide anche quello. Lui guardava i calciatori dall'alto in basso e non viceversa. Quando si alza lo sguardo per guardare qualcuno si è già sotto schiaffo. Per un allenatore o un direttore è importante che lo sguardo sia almeno alla pari. Tare era un dominante e un intellettuale, sarebbe stata importante la sua permanenza,avrebbe dato molto aiuto all'allenatore. Non conosco le diatribe tra i due, ma è una cosa impropria che l'allenatore decida se il direttore sportivo entra o no nello spogliatoio".

"Sarri tra i più grandi errori della mia carriera"

"Io ho grande simpatia per Sarri, molta ammirazione. E' uno dei più grandi errori della mia carriera. Lui allenava in Interregionale, al Sansovino, io ero il direttore sportivo dell'Arezzo in C1. In tanti mi dicevano che c'era questo allenatore molto bravo, io non ci credevo. Un giorno qualcuno è venuto a dirmi che aveva 120 schemi su punizione, lì ho detto che non lo avrei mai preso perché per me il calcio era una alta cosa. Però in quel momento Sarri era da prendere in quell'epoca, lo dovevo prendere e non l'ho preso. Ho fatto un errore grave, che ancora oggi non mi perdono".


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