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Lazio, il film su Maestrelli. Parla il regista: "Il ritratto di una pagina di storia dell'Italia"

di Elena Bravetti
Fonte: Lalaziosiamonoi.it

La storia di Tommaso Maestrelli è diventata un film.  Al Festival del Cinema di Roma 2024 è stato presentato nella sezione documentari “Maestro, il calcio a colori di Tommaso Maestelli”. “Tutto è partito da Massimo Maestrelli – spiega  il regista Francesco Cordio a calciomercato.com - che ha accettato che qualcuno facesse un film sulla storia di suo padre a tutto tondo. Negli anni aveva ricevuto già diverse richieste e proposte, ma per vari motivi non aveva ritenuto opportuno darvi seguito. Adesso forse, più avanti nell’età, è arrivato il momento di passare il testimone ai suoi figli e nipoti della storia del nonno, quindi in qualche modo ha capito che fosse arrivato il momento giusto".

"Massimo ovviamente è uno degli attori protagonisti, perché è quello  che ha nella sua testa tutti i ricordi del padre. E oltretutto è bravissimo nel raccontarli, perché ha una capacità di narrazione molto affascinante. Poi ci sono i vari testimoni sin dai tempi in cui lui era a Bari. Siamo riusciti ad ottenere testimonianze dirette anche dei calciatori che hanno giocato con lui alla Reggina e al Foggia, oltre che quelli della Lazio del ‘74. Alla fine ne esce un ritratto che può diventare una pagina di storia non solo del calcio, ma di tutto il paese. Grazie alle immagini dell’istituto Luce e delle teche Rai abbiamo anche dei contributi su quella che era la società di quel periodo da lui vissuto”.

Il documentario parla anche delle tante altre persone che hanno ruotato attorno alla vita di Maestrelli, rendendo giustizia anche al dietro le quinte della sua vita. “Una presenza discreta, ma fondamentale era quella di sua moglie Lina – svela sempre Cordio – Fu lei decisiva in varie scelte che ha fatto Tommaso. Lui poi ha sempre ragionato col cuore e non solo ed esclusivamente pensando alla sua carriera, ma anche e soprattutto per rispetto delle persone con cui aveva a che fare”.

Nella prima parte del film viene anche raccontato quello che è stato il Maestrelli calciatore, svelando alcuni retroscena. Aveva giocato anche nella Roma, alla fine degli anni ‘40. Quindi la città già la conosceva, anche se la realtà sociale di 30 anni prima era molto diversa rispetto agli inizi degli anni ‘70, quando, considerando le tensioni di quel periodo, non era sicurissimo di venire a vivere con la famiglia nella Capitale. “I primi tempi vivevano in un albergo – rivela ancora il regista - e lui non era affatto sicuro di trasferirsi definitivamente, facendo venire la famiglia su da Bari. Ma anche grazie ai consigli della moglie, decisero poi di stabilirsi definitivamente”.

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