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Lazio | Flaminio, Zanchi: "Situazione che non ha precedenti. Il Comune..."

di Jessica Reatini

Intervenuta ai microfoni di Radiosei la giornalista Martina Zanchi ha fatto il punto sulla questione Flaminio: sulla conferenza servizi che inizierà a breve per la Lazio e sulle varie richieste della Roma Nuoto: "La prima segnalazione all’ANAC (Autorità nazionale anticorruzione) da parte di Roma Nuoto? A maggio 2024, l’ultima diversi mesi dopo. La Roma nuoto chiede una vigilanza particolare, maggiore attenzione perché ritengono che il Campidoglio possa privilegiare il progetto presentato dalla Lazio. Il Comune ha fatto sapere che sta iniziando la valutazione della documentazione presentata dalla Lazio a dicembre per incardinare la Conferenza Servizi preliminare. Possiamo dire che la conferenza servizi verrà fatta a breve, anche se ancora non c’è una data precisa di inizio lavori".

"Chiaro che se dal lato Lazio non è avviata la conferenza servizi, ad oggi la Roma Nuoto si aspetta di avere la risposta sul pubblico interesse. In tal senso, la Conferenza Servizi della Roma Nuoto è stata chiusa il 20 dicembre, in teoria la legge prevede che entro i 5 giorni lavorativi successivi l’assemblea capitolina si pronunci sull’interesse pubblico. Parliamo però di una scadenza di tipo ordinatoria e non perentoria, da qui la possibilità del Campidoglio, in teoria, di prendersi ancora qualche giorno per rispondere".

"Questa situazione non ha precedenti, ci sono due conferenze servizi parallele. Prima di dare un interesse pubblico, la politica farà tutte le valutazioni del caso. Quando il progetto è in conferenza servizi teoricamente può andare avanti, poi quindi è la politica che decide se dare l’interesse pubblico o meno. Il compito del Comune è quello di restare lucido e neutrale. Ora c’è una fase di stallo che alimenta la confusione, sarebbe necessario arrivare ad un punto e fare chiarezza. Il Campidoglio è chiamato a decidere".

"Tuttavia Roma Nuoto non intende aspettare troppo. Se il Campidoglio tardasse ancora nel pronunciarsi sull’interesse pubblico, la Roma Nuoto potrebbe mettere in mora il Comune, ovvero potrebbe chiedere il commissariamento per le tempistiche con cui si stanno svolgendo le valutazioni. Il passo successivo potrebbe essere quello di un ricorso al Tar, ma in tal senso si finirebbe in una situazione davvero complicata, con tempi ancora più lunghi".


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