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Lazio e Superlega, così parlava Lotito: la posizione del club

di Jessica Reatini

La notizia è arrivata nella notte, il più importante cambiamento dell'epoca nel mondo del calcio è forse stato sancito. La Superlega si farà, questo hanno deciso i dodici club fondatori. Alcune reazioni sono già arrivate da tutto il mondo del calcio, dall'Italia, all'Inghilterra passando per la Germania. Nel lontano 2019 anche il patron della Lazio Claudio Lotito si espresse sull'argomento, quando ancora il tutto era in fase embrionale: "Per la Superlega c'è una filosofia legata solo al business che non rappresenta la passione dei tifosi. Non possiamo privare i tifosi di conseguire grandi risultati, quindi bisogna dare a tutti l'opportunità di partecipare. Non dobbiamo privare lo sport del calcio della sua vera anima: la passione, il sogno. Al contrario, dobbiamo mettere nelle condizioni chiunque di concorrere per un risultato. Il problema della rappresentanza è quello del consenso: i voti contano ma non si pesano. Ogni società deve avere le stesse opportunità. Non esiste che un club ricco conti di più". 

Posizione quella del presidente biancocelete che ribadì anche a margine di una riunione dell’European Leagues: "È finito il tempo dei servi della gleba, dei vassalli e dei valvassori. Il calcio non è solo business, ma devono essere salvaguardate tutte le componenti che concorrono ad alimentare questo sistema, composto non solo dalle società e dai tifosi che rinunciano a un paio di scarpe per andare a vedere la loro squadra del cuore. Bisognerebbe costituire una cabina di regia tra club e Leghe per dialogare con l’UEFA, perché le decisioni ultime non possono essere prese dall’alto, ma vanno condivise con tutti gli attori", insomma questa era la netta posizione del club all'epoca.

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