.

Lazio, Calori ricorda la rete nel diluvio di Perugia: "Successe l'imponderabile"

di Jessica Reatini

Sono passati ventidue anni eppure il ricordo nella mente di Alessandro Calori è ancora nitido. Quel 14 maggio del 2000 rimarrà nella storia del calcio per sempre, così come la sua rete con la maglia del Perugia contro la Juventus che regalò lo scudetto alla Lazio di Eriksson. L'ex calciatore, oggi allenatore della Lazio Primavera, in un'intervista al Corriere della Sera ha ripercorso le tappe di quella giornata.

"Sono passati 22 anni, ma quel giorno non lo dimentico. Era la Juve dei fenomeni: Zidane, Del Piero, Inzaghi, Conte, Davids. Nel primo tempo falliscono tanti gol, andiamo al riposo sullo 0-0. Noi tranquilli e già salvi, a loro sale l’emotività. Poi viene giù il diluvio, si allaga tutto. Collina non sa che fare, chiama i superiori, aspetta. Erano anni di feroci polemiche arbitrali, non si poteva sospendere. Mazzone non aveva fatto discorsoni alla vigilia, il presidente Gaucci minacciò di portarci in tournée in Cina se non avessimo vinto. Collina decide: si gioca, ripartiamo".

"Dissero che ero stato fortunato, che avevo colpito la palla male, incolparono Van Der Sar. Ma sulla respinta della difesa stoppai di petto e infilai all’angolino: feci un gran gol, altroché tiro ciabattato. Gli juventini non mi dissero nulla, non li vidi. Non era colpa mia, né nostra, se avevano perso il campionato. Era successo l’imponderabile, come il 2-3 di Roma-Lecce".


Show Player
Altre notizie
PUBBLICITÀ