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Lazio, Calisti preoccupato: "C'è molta confusione, la squadra va ricostruita"

di Andrea Castellano

L'ex calciatore della Lazio Ernesto Calisti ha provato a fare il punto della situazione su ciò che sta succedendo in questi giorni in casa biancoceleste. In particolare si è espresso ai microfoni di Notizie.com sul caso Kamada e sulle scelte di Tudor, che non lo hanno convinto pienamente dal punto di vista tattico. Queste le sue parole in merito: “Sono davvero preoccupato, ci sono tante cose che non vanno per il verso giusto. Il prossimo anno non è iniziato molto bene. C’è molto malumore all’esterno, ma c’è molto malumore anche all’interno. Da quello che ho capito, questi problemi e questo malumore  non fanno presagire niente di buono. Andranno via giocatori, giocatori importanti, di qualità, come Luis Alberto, Felipe Anderson e c’è stato questo problema anche con Kamada che forse era l’unico punto fermo di Tudor e non è stato accontentato”.

“Tudor? Noto una grande confusione, anche dal punto di vista tattico, che (almeno da quello che si sente e si percepisce dall’esterno) ha portato anche a grandi malumori. Troppi dubbi su troppi calciatori. Credo che Zaccagni non si trovi a suo agio nel giocare da mezzapunta: lo vedo in difficoltà. Ho visto Lazzari giocare a destra e a sinistra, ho sentito il tecnico dire che un esterno può giocare in tutte le fasce. Lazzari ad esempio non credo possa fare il quinto a sinistra. Non è proprio il suo ruolo. Ho visto calciatori che sparivano e poi rientravano all’improvviso, come lo stesso Lazzari, Pellegrini e Rovella. Ho visto dei mediani giocare trequartisti…”.

“Ripeto, c’è molta confusione, molto caos. Io spero tanto di sbagliarmi e che la situazione non sia così preoccupante. Spero che abbia ragione la società o chi oggi è ottimista, ma sono davvero molto, molto preoccupato. C’è una squadra che va ricostruita dal punto di vista tattico e che dovrebbe rispecchiare al cento per cento le idee dell’allenatore. Al momento non mi sembra che i presupposti siano questi. Ci sono tante cose da fare, ma i presupposti non sono certamente i migliori”.


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