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Lazio, Baroni ti rende immarcabile: la mobilità è la ricetta vincente

di Ludovica Lamboglia

RASSEGNA STAMPA - La Lazio di Marco Baroni sorprende e diverte. Arrivato a Roma con un'idea precisa, valorizzare il collettivo e dare mobilità al suo calcio. Questi i punti saldi della filosofia di gioco del tecnico biancoceleste. Giocatori che si muovono tra le linee senza mai stare in una posizione fissa. Come riporta il Corriere dello Sport, Baroni ha creato una Lazio immarcabile o difficilmente prevedibile nei movimenti a incrocio. Come ci è riuscito? Ci è arrivato trovandosi di fronte questa Lazio, non era un’idea predefinita. Dopo i primi allenamenti ad Auronzo si è accorto delle caratteristiche duttili di gran parte della rosa che gli avrebbero permesso di realizzare questo piano di gioco.

Un esempio è la partita contro il Genoa, sottolineato dai movimenti fatti da Castellanos e Noslin, Pedro, Vecino e Tchaouna. La mappa della partita di Taty recita 27 tocchi in tutta la metà campo del Genoa. Vale lo stesso per Pedro, anche per lui 27 tocchi, entrando al 16’ del secondo tempo. E’ partito da sinistra, s’è abbassato a centrocampo, e poi si è lanciato a destra. La mappa di Vecino targa l'uruguaiano come un tuttocampista: 25 tocchi in 28 minuti, muovendosi dal centrocampo all’attacco nel 4-2-3-1 e nel 4-3-3 finale. Noslin stesso, per quanto non si sia accentrato, ha percorso tutta la fascia, su e giù.

Gli esterni sono per il tecnico degli attaccanti, tanto che i tagli delle ali per vie centrali sono i movimenti più richiesti dall’allenatore e permettono le sovrapposizioni dei terzini. Le fasce diventano così rampe di lancio per i cross, dove la Lazio registra un record in questo senso: (226, 116 su azione). Il concetto di immarcabilità si rifà anche ai dati sui dribbling completati: la Lazio è seconda (con la Juve) (72), di più solo la Fiorentina (75).


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