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Lazio, 32 anni dal gol di Poli contro il Campobasso: il -9 diventa immortale

di Francesco Mattogno

Era il 5 luglio 1987 quando, nonostante il caldo, metà Roma si era trasferita a Napoli. Se non con il fisico, al San Paolo arrivarono più di 20.000 laziali, almeno con il cuore. Pochi giorni prima, il 27 giugno, la Lazio usciva sconfitta dal primo incontro di quei maledetti – o benedetti – spareggi per la retrocessione in Serie C, riacciuffati per i capelli dal colpo di coda di Fiorini contro il Vicenza e divenuti un incubo dalla rete (in sospetto fuorigioco) di De Vitis: quel 27 giugno il Taranto passa 1-0, i ragazzi di Fascetti dovranno giocarsi tutto 8 giorni dopo contro il Campobasso. Il resto è storia nota, una storia da Lazio. O forse la storia da Lazio. In un clima surreale i biancocelesti tengono un'intera tifoseria con il fiato sospeso per 53 minuti. Poi il cross di Piscedda, il colpo di testa di Fabio Poli. E i restanti 37 minuti di sofferenza. I ragazzi del -9 ce l'hanno fatta, l'1-0 al Campobasso è quanto basta per mantenere la categoria: Taranto 3, Lazio 2, Campobasso 1. Un'impresa storica, distante 32 anni, in grado di consegnare a quella squadra l'immortalità.

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